VIDEO | L’allestimento è stato reso possibile grazie alle donazioni degli stessi abitanti, convinti che fosse l’unico modo per mantenere viva la memoria di un borgo
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Trascorrendo del tempo a Gallicianò frazione del comune di Condofuri, si rimane coinvolti nelle bellezze che può regalare l’area grecanica. Questo borgo interamente ellenofono grazie al suo isolamento strutturale, ha mantenuto intatte le tradizioni culturali, artigianali, musicali e coreutiche ed ha sviluppato nei suoi abitanti un forte spirito di aggregazione ed ospitalità, caratteristiche peculiari dei greci di Calabria.
Camminando attraverso un sentiero, composto da curve e strapiombi, si arriva alle prime case, e dopo qualche chilometro si giunge al paese. Tra le cose da visitare per conoscere e capire la storia di questo paese e i suoi abitanti c’è il museo etnografico, un ponte tra passato e presente. La missione principale di un museo etnografico è quella di preservare il patrimonio culturale delle popolazioni di tutto il mondo. Ogni pezzo racconta una storia unica che contribuisce a formare il quadro più ampio della cultura e delle tradizioni di una comunità.
Possiamo trovare il Museo Etnografico "Anzel Bogasari-Merianoù" nei locali appartenenti alla parrocchia di San Giovanni Battista, al primo piano dell’antico edificio tradizionale in pietra, sito in Via Anuchorio nei pressi della sorgente “Cànnalo tis Agàpi”. È intitolato a Anzel Merianoù esperta di etnografia, autrice di diversi saggi, articoli, poesie e monografie sulla vita e la Cultura dei Greci dell’Italia Meridionale, che ha dedicato la sua esistenza alla tutela della memoria della minoranza grecanica della Calabria. La particolarità risiede nel fatto che l’allestimento è stato reso possibile soprattutto grazie alle donazioni degli stessi paesani, convinti che fosse l’unico modo per mantenere viva la memoria di un borgo che piano piano sta scomparendo.
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Nella collezione d’oggetti ed attrezzi tradizionali sono rappresentati sinteticamente tutti gli aspetti culturali delle comunità ellenofone dell’Aspromonte. Si individuano tre ambienti, la sala dove sono esposti gli attrezzi utilizzati dai pastori e dai contadini per la loro attività di lavoro nei campi. Quella dove sono raccolti gli utensili e gli attrezzi utilizzati dai grecofoni nella quotidianità e l’allestimento dell’arredamento di una umile e tipica abitazione in cui vivevano i pastori, i contadini e gli artigiani della piccola comunità di Gallicianò.