VIDEO | Il sito è diretto dal professor Giuseppe Giordano, un monumento vivente per l’intera comunità. Tra articoli di giornale, cimeli e immagini, il racconto di una terra ancora da esplorare
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Vena di Maida è una delle comunità arbëreshe della provincia di Catanzaro che recentemente è stata protagonista di una delle tappe del viaggio in Calabria del presidente Begaj. Tra le vie del paese si respira ancora fortemente il senso dell’identità albanofona e questo orgoglio ha permesso la creazione di un singolare museo del ricordo, un vero gioiello ricco di aneddoti storici fondamentali per la comunità arbëreshe calabrese, che si è distinta nell’ultimo anno per la vittoria al contest regionale sull’abito tradizionale più bello e significativo.
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L’autunno pieno inaugura l’utenza destagionalizzata pronta ad ascoltare le storie locali e i numerosi aneddoti che dalle osservazioni di Alexandre Dumas che fu a Vena fino all’arrivo della prima automobile, arricchiscono la memoria storica della regione. Ad aver costruito e a dirigere il piccolo museo locale è il prof. Giuseppe Giordano, un monumento vivente per l’intera comunità.
Tra articoli di giornale, cimeli ed immagini, si snoda la storia visiva della comunità arbëreshe e lascia l’impressione di una terra che va ancora esplorata. Gustosissimi i diversi episodi che racconti e oggetti narrano al visitatore, lanciando il chiaro messaggio che la destagionalizzazione culturale in Calabria è possibile e i tesori contenuti nelle comunità albanofone, come Vena di Maida, ne sono un chiaro esempio.