Nella trasmissione di LaC Tv si è parlato del caos trasporti che ha paralizzato la Calabria oggi e dei problemi depauperamento dell’ospedale di Lamezia Terme. L’appello del responsabile del Tribunale per i diritti del malato, Fiore Isabella
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Martedì nero per la Calabria. Agli atavici problemi della Sanità – tema portante della puntata di martedì 14 gennaio del format Dentro La Notizia (QUI LA PUNTATA) – si aggiunge il caos trasporti. Sul Tirreno cosentino, flagellato dal maltempo, è stata interrotta la linea ferroviaria. Effetto a catena per i disagi che si sono riverberati sul resto del Paese.
Caos trasporti
In collegamento dalla stazione di Lamezia Terme, Tonino Raco spiega che un container ha bloccato la stazione di San Lucido a causa del maltempo. Rfi ha comunicato che si sta intervenendo per rimuovere il container. Ma questo non è bastato a fermare i disagi con treni che sono stati cancellati e promesse di autobus sostitutivi mai arrivati.
Lo stesso direttore di LaC News24, Franco Laratta, commenta da Lamezia Terme: «Non si possono scaricare le persone in una stazione come pacchi e dire “scendete perché non si prosegue”. Le Ferrovie hanno la tutela, la responsabilità delle persone che hanno comprato il biglietto. C’era con noi anche un magistrato avvelenatissimo per come sono stati trattati. Un incidente può accadere ma poi c’è l’obbligo di informare e accompagnare nel posto più vicino e in sicurezza».
Il caso della Diagnostica vascolare a Lamezia Terme
Il racconto del martedì nero prosegue con la vicenda, raccontata dal responsabile del Tribunale per i diritti del malato Fiore Isabella, dell’ambulatorio di Diagnostica vascolare, chiuso, di fatto, dopo il pensionamento dell’ultimo responsabile ancora in servizio, il dottore Antonio Giacobbe. La notizia è salita agli onori della cronaca – spiega Fiore – in seguito alla denuncia di una signora che si è rivolta al Tribunale per i diritti del malato perché a marzo 2024 aveva prenotato una visita e dopo dieci mesi di attesa il suo appuntamento, previsto per il 16 gennaio, era stato cancellato poiché il dottore non era più in servizio e nessuno era stato, nel frattempo, chiamato a sostituirlo.
7000 utenti “orfani” del servizio di Lamezia Terme
«L’ambulatorio di Diagnostica vascolare – aggiunge la giornalista di LaC News24 Alessia Truzzolillo – faceva circa 7000 prestazioni all’anno». Il problema è che oggi queste 7000 persone si trovano sguarnite di un servizio, come fa notare anche la segreteria regionale dell’Anaao Assomed. Un servizio importantissimo al quale si rivolge un vasta fetta della popolazione: chi è diabetico, chi è a rischio ictus, chi soffre di flebotrombosi.
Il risultato sarà che queste persone o andranno altrove, magari fuori regione, o, chi poterà permetterselo, si rivolgerà al privato. «Il privato doveva essere all’inizio – ha detto Isabella – integrativo del servizio sanitario nazionale, in questo caso è il pubblico che rischia di essere sottoposto all’intervento del privato».
Carenza di organico a Urologia
Altri disagio denunciato dal Tdm è il sottodimensionamento dell’organico nel reparto di Urologia «che non consente a chi lavora di operare nella massima serenità. Il risultato è che si crei stress e lo stress porta allo sfascio del servizio stesso».
I problemi del Pronto Soccorso
In sofferenza a Lamezia anche il Pronto soccorso che ha una grave carenza di personale. Questo causa tensioni tra i pazienti e il personale. «Il problema è strutturale – dice Isabella – e va affrontato con grande determinazione a livello politico, altrimenti la sanità finirà come le classi pollaio della scuola pubblica».
Carenza di medici ma anche di infermieri, aggiunge Alessia Truzzolillo, che di recente si sono visti rispondere picche alla richiesta di avere un incremento del personale».
Il problema dell’organico è stato prospettato dal Tribunale per i diritti del malato anche al commissario dell’Asp di Catanzaro, generale Antonio Battistini.
Figli e figliastri della Sanità calabrese
Il risultato è l’emigrazione sanitaria che nel 2024 ha raggiunto la cifra monstre di 304 milioni per pagare le spese sanitarie di chi è stato costretto a curarsi fuori. Il commento di Fiore Isabella è tranchant: «Un padre farebbe qualunque cosa per curare un figlio. Io ho la sensazione che per la politica noi siamo figliastri. Le istituzioni si facciano padri e non abbandonino i propri figli».