Il presidente di Unimpresa Sanità Giancarlo Greco in Russia proprio durante l’avanzata della Brigata capeggiata da Prigozhin, poi misteriosamente interrotta. Ma che ci faceva l’imprenditore a capo del Gruppo IGreco nella capitale su cui sono puntati da mesi i riflettori del mondo?
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Il post facebook si presenta neutro: una foto, sorrisi e hashtag motivazionali sul senso di appartenenza al sistema Paese e alle indubbie capacità diplomatiche riconosciute all’Italia. Ma è il contesto a fare la differenza, oltre alle date che finiscono con il conferire alla pubblicazione stessa un valore criptico: Giancarlo Greco, a capo di Unimpresa Sanità e Welfare, nonché uno tra i principali protagonisti dell’ascesa imprenditoriale del Gruppo IGreco, si trovava a Mosca nei giorni in cui il mondo intero osservava quanto accadeva in Russia nella speranza che si riuscisse a porre fine alla tragedia di queste ore: la guerra in Ucraina.
Il post è del 25 giugno. Ma appena due giorni prima, il 23, la Brigata Wagner con a capo il suo leader Evgheni Prigozhin sta marciando sulla capitale. Ed è proprio in quelle ore che fonti accreditate danno la presenza di Giancarlo Greco a Mosca, poi “certificata” dal post che appare sulla rete due giorni dopo, cessato l’ammutinamento: nella foto compaiono l’imprenditore calabrese in compagnia dell’ambasciatore italiano Giorgio Starace, considerato uno tra i diplomatici più attenti e preparati del Paese e altre due persone.
A molti è sfuggito, nell’immediato, il “valore” intrinseco del post, ma non a tutti. Infatti la curiosità s’è presto fatta interrogativo a tinte gialle: che ci faceva a Mosca in quelle ore il presidente di Unimpresa sanità? Le attività de IGreco spaziano dal settore agroalimentare a quello sanitario con interessi sovranazionali. È noto che in passato grandi imprenditori russi (gli ormai famosi oligarchi) siano entrati in contatto con l’impresa Made in Italy e Made in Calabria per rapporti commerciali e interscambio anche in campo sanitario. Ma tutto ciò avveniva prima, ovviamente, che scoppiasse il conflitto.
E allora la domanda nasce spontanea: che ruolo ha avuto il mondo dell’impresa anche calabrese, a livello internazionale, nella partita che si è giocata in quelle ore o che si sta giocando tuttora?
Interrogativi che si nascono spontanei anche a seguito delle parole che lo stesso Greco ha scritto a corredo del post: «Mosca: Evviva la diplomazia… l’Italia c’è... avere in Russia un ambasciatore come Giorgio Starace per noi è un punto d’orgoglio... #giorgiostarace #ambasciataitalianamosca #governoitaliano #ministerodegliesteri».
E dunque, la domanda: un semplice messaggio - nelle ore in cui si temeva “l’attacco interno” degli uomini di Prigozhin - da interpretare come un sospiro di sollievo per il rischio appena corso o qualcosa di più? Un giallo come i tanti gialli che attorno alla crisi Russa-Ucraina continuano a ruotare da mesi.