Su impulso del catanzarese Bosco prime riunioni col reggino Marra, il cosentino Mazzuca, il vibonese Iannello ed il crotonese Megna. Obiettivo fare fronte comune promuovendo azioni da rivolgere al governo
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Marra, Iannello, Bosco, Mazzuca, Megna
Con le poche nascite ed una continua emigrazione – di giovani ma non solo –la Calabria vede nitidamente lo spettro dello spopolamento, sia nei piccoli centri che nelle città capoluogo.
Lo “spettro” prende forma
«Secondo il rapporto Svimez – cita il presidente del consiglio comunale di Catanzaro, Gian Michele Bosco – la nostra regione perderà circa 400/450 mila residenti da qui al 2050, praticamente da qui a domani. A fronte di una popolazione di 1,8 milioni di abitanti significa che siamo al rischio spopolamento se non facciamo qualcosa ed interveniamo in maniera unitaria, senza guerre tra poveri, senza campanilismi che sarà bene eventualmente confinare solo al settore sportivo».
La forza della coesione


Proprio su impulso di Catanzaro, nel suo ruolo di capoluogo di regione, i presidenti dei consigli comunali delle cinque città baricentro di provincia (Marra di Reggio, Iannello per Vibo Valentia, Mazzuca di Cosenza e Megna di Crotone oltre allo stesso Bosco) dialogando con incontri in presenza già iniziati prima sui Tre Colli e proseguiti con una seconda riunione a Reggio Calabria.
Da qui al periodo estivo sono previste altre iniziative che non potranno prescindere dal coinvolgere ulteriori soggetti strategici.
Tutti in campo
«Dobbiamo chiamare in causa anche l’ Università, le varie facoltà, tutti gli atenei presenti in Calabria, ma tutte le istituzioni. Del resto, la situazione è complicata dai possibili effetti delle autonomie differenziate. Siamo in un periodo storico molto complicato per le regioni del sud – prosegue Bosco – e per le regioni più povere del sud. Materie come la sanità e l'istruzione possono ampliare quel gap che già è esistente».
Obiettivi precisi
«Innanzitutto un'azione unitaria da rivolgere al Governo. Solo insieme prendiamo forza. Noi dobbiamo avere un progetto che sia della Calabria, valorizzare quello che abbiamo da un punto di vista turistico e garantire quei servizi e quei diritti di cui tutti i cittadini devono usufruirne.
Utopistico pensare ad iniziative più complesse, magari a livello interregionale. «Decisamente sì – conclude Bosco –. Iniziamo a pensare a un coordinamento tra le nostre città, cosa che ancora manca».