Convocata dall'assessore alle pari opportunità del comune di Rende, Marina Pasqua, per oggi alle 17, la Rete Urbana Antiviolenza, alla presenza del sindaco Marcello Manna e dell'assessore alle politiche sociali Ida Bozzo.

 

«Il lavoro della Rua -ha dichiarato la Pasqua- continuerà e si rafforzerà: i recenti fatti di cronaca ci pongono dinanzi a molti interrogativi ed alla necessità di intervenire in maniera capillare sul territorio con politiche che promuovano l'educazione alle pari opportunità e alla non violenza. È per questo che riteniamo fondamentale abbattere ogni pregiudizio nei confronti di chi oltre a subire patisce spesso una doppia vittimizzazione. Le pericolosa deriva mediatica cui assistiamo oggi, infatti, è estremamente pericolosa, capace di produrre conseguenze nefaste distruggendo la vita di chi subisce abusi. Non vi è dubbio che condannare qualcuno alla lapidazione mediatica significa decidere, in maniera più o meno consapevole, di fare carne da macello della sua privacy e della sua identità personale. Anche per questo aderiremo come comune di Rende alla manifestazione indetta dalla Regione il prossimo 21 ottobre a Melito di Porto Salvo».

 

Promuovere buone pratiche, come rimarcato dalla Pasqua, significa annientare la cultura dello stupro: «Assistiamo a veri e propri processi online senza garanzia alcuna. Accade sempre più spesso che attraverso i social network le persone vengano condannate ad una delle pene più severe che la società conosce: la gogna mediatica dove non c'è legge, codice o principio che tuteli chi subisce questo tipo di vittimizzazione. Bisogna invitare la comunità tutta all'alfabetizzazione nell'uso dei nuovi media per arginare questo preoccupante fenomeno».

 

Indispensabile sostenere il lavoro dei centri antiviolenza e gli operatori del settore: «La rete nazionale Di.Re, Donne in Rete contro la Violenza, cui il nostro comune ha aderito già da due anni sottoscrivendo il protocollo con l'Anci, ha ottenuto notevoli risultati in tutto il territorio nonostante la difficoltà a reperire finanziamenti. Abbiamo leggi nazionali e regionali che prevedono il sostegno ai centri, ma sempre più spesso assistiamo ad un immobilismo burocratico che rischia di bloccare il lavoro fin qui svolto ed i programmi futuri: ci preoccupa il clima di violenza come il rischio di isolamento».

 

«Anche per questo motivo - ha concluso l'assessore - abbiamo promosso sul nostro territorio la Rete Urbana Antiviolenza che vede proprio Rende comune capofila con i comuni di Castrolibero e Cosenza e con il direttivo nazionale di Di.Re. Abbiamo intenzione di creare un tavolo di concertazione tra gli operatori e gli enti pubblici e privati affinché si riesca ad agire in maniera capillare».