Catanzaro - Prima il vertice di maggioranza, poi la riunione di giunta, quindi le dimissioni firmate e ratificate. Nessun passo indietro, nessun ripensamento. Giuseppe Scopelliti non è più il presidente della giunta regionale della Calabria. Il governatore dimissionario si è dimesso. Per davvero. Lo ha comunicato lui stesso, in una affollatissima conferenza stampa, in una sala di un noto hotel di Catanzaro gremita in ogni ordine di posto. Davanti a lui i giornalisti, ma anche i suoi fedelissimi, assessori, consiglieri, amici e simpatizzanti. Un monologo di oltre un’ora, a braccio, senza alcuna interruzione, nessun tentennamento. Nulla di scritto. Ciò che aveva da dire Scopelliti lo aveva in testa. Un fiume in piena. "Ho rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente della giunta regionale" ha esordito. "Adesso si avvia una procedura che non dipende da me" ha quindi sottolineato. A traghettare la Calabria verso le prossime elezioni regionali che si svolgeranno non prima del prossimo autunno, verosimilmente a novembre, sarà la vice presidente Antonella Stasi. Nessun stravolgimento dunque all’interno della squadra di governo. Toccherà a lei guidare l’esecutivo nella fase dove per legge è consentita solo l’ordinaria amministrazione. Scopelliti fa dunque le valigie e lascia palazzo Alemanni. Non senza rimpianti. Avrebbe voluto inaugurare la nuova cittadella regionale da governatore in carica e avrebbe voluto rassegnare le dimissioni passando dal consiglio regionale. Niente di tutto questo sarà possibile. L’ormai ex governatore si dice vittima di una scorrettezza istituzionale. Non del governo – chiarisce - che non ha ritardato ne accelerato, ma di qualche esponente. Chiaro il riferimento al ministro Lanzetta che per Scopelliti non è stata all’altezza della situazione.