Si rinnova, su impulso dei volontari dell’unità di strada “Delicati segni di speranza”, l’appuntamento con il rosario corale per manifestare vicinanza alle vittime. L’arcivescovo Morrone invoca coscienza: «Sono persone non corpi da mercificare»
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«Qui in piazza Duomo dove c'è già un bell’albero di Natale, si è accesa un'altra luce. Ciò grazie alle persone che stanno accanto, in quel sottobosco che anche in questa città esiste e in cui vivono donne il cui corpo viene violato, mercificato e sfruttato. In questo stesso sottobosco ci sono anche delle primule ovvero tutte quelle donne che aiutano chi non ha parola, chi non ha casa, chi ha perso la dignità. Grazie a loro, che sono una benedizione, c'è speranza».
È stato monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, a concludere il Rosario collettivo "Speri-Amo con Maria accanto alle donne in difficoltà" che quest’anno ha avuto come cornice piazza Duomo dove, nel giorno dell'Immacolata concezione, è stato acceso l'albero di Natale. In occasione di questa preghiera collettiva accese anche tante fiaccole.
Si rinnova la veglia collettiva promossa da arcidiocesi di Reggio-Bova, Caritas reggina e unità di strada “Delicati segni di Speranza", su impulso delle suore Francescane Alcantarine di Archi e in collaborazione con il coordinamento Mense, la Pastorale giovanile, le parrocchie, i seminaristi.
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