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La messa in liquidazione della Sogas, la società di gestione dell’aeroporto di Reggio non è più evitabile. Lo si era capito durante l’ultima riunione dell’Assemblea dei soci che di fatto ha registrato l’impossibilità per gli stessi di coprire il passivo arrivato alla cifra enorme di 9 milioni di euro. Ed è stato ancora più chiaro durante la riunione che l’Enac ha convocato a Roma e alla quale hanno partecipato tutti i soggetti interessati.
L’unica strada percorribile è quella della messa in liquidazione della Sogas che verrà determinata, quasi certamente, alla prossima assemblea dei soci del prossimo 3 ottobre.
Sei giorni per salvare l'aeroporto di Reggio. Regione, Provincia e Comune chiamate a fare chiarezza
Solo la Regione aveva stanziato un milione di euro per il proprio versamento di quote in vista di un possibile salvataggio. E se la Provincia, pur avendone la volontà si è trovata nell’impossibilità di fare alcuna operazione considerato il regime di transizione verso la Città Metropolitana, il Consiglio comunale è andato oltre. Il civico consesso reggino ha addirittura approvato un ordine del giorno perché si facciano tutti i passi necessari ad accertare le responsabilità degli amministratori che hanno consentito di far crescere a dismisura il passivo della società.
Giorno 11 ottobre, dunque, ci si ritroverà davanti al Tribunale fallimentare, dove pende una procedura aperta a seguito di istanza presentata dalla Procura della Repubblica, che prenderà atto della messa in liquidazione e insieme al commissario proverà a gestire la situazione.
Nessuna possibilità, dunque, per la Sogas di partecipare al nuovo bando Enac in scadenza il 10 ottobre che pure i legali dell’associazione continuano a monitorare, lasciandosi come ipotesi residuale quella della presentazione di una domanda di concordato in continuità al Giudice fallimentare.
La realtà descrive, invece, la Sogas inevitabilmente dall’aeroporto che sarà affidato ad una nuova società di gestione, magari la stessa che rileverà l’aeroporto di Crotone, come si continua a vociferare da tempo. E che secondo qualche indiscrezione potrebbe essere anche la Sacal dell’Aeroporto di Lamezia nell’ottica di una gestione complessiva e centrale degli scali calabresi.
Ma dal bando del 10 ottobre all’affidamento dello scalo come si garantirà la continuità dei collegamenti aerei? Questo il problema di più stringente attualità e questa la preoccupazione di Enac che ha registrato la disponibilita dei soci, e della Regione in particolare, del versamento delle somme necessarie (circa 150mila euro) per garantire la continuità dei voli per alemeno un mese. L’interesse pubblico potrebbe essere la giustificazione per un versamento di denaro che andrebbe comunque nella casse di una società messa in liquidazione. Basterà?
Riccardo Tripepi