Con la cerimonia del taglio del nastro, apre ufficialmente a San Gregorio d’Ippona, paese alle porte di Vibo Valentia, la cucina solidale. Davanti ai fornelli le volontarie impegnate nella preparazione e distribuzione di 360 pasti a settimana destinati alle famiglie in difficoltà, ma anche agli anziani soli. Per la giornata inaugurale è stato offerto un menù a base di piatti tipici della cucina calabrese: fileja con fagioli, braciole e zeppole. 

Il progetto finanziato dall’Ats di Vibo e fortemente voluto dal sindaco Pasquale Farfaglia, prevede la preparazione di pasti caldi da offrire ai bisognosi. Cinque i comuni coinvolti in questo progetto sociale che oggi ha aperto ufficialmente i battenti.

All’inaugurazione, oltre al sindaco Farfaglia, il vescovo Attilio Nostro, il consigliere regionale Michele Comito e l’assessore comunale di Vibo Valentia Michele Falduto. Presenti i rappresentanti dei comuni del Vibonese che hanno aderito all’iniziativa (Vibo, Jonadi, Mileto e San Costantino Calabro), i volontari della Prociv capitanati da Vincenzo Barbieri e la portavoce dell’amministrazione comunale di San Gregorio d’Ippona Maria Grazia Pianura: «Grazie a un protocollo d’intesa sottoscritto con l’Ufficio esecuzioni penali del tribunale di Vibo Valentia – ha affermato quest’ultima -  all’interno della mensa solidale accogliamo anche imputati che godono della messa alla prova». Dunque non solo solidarietà ma anche integrazione.

Davanti ai fornelli della cucina allestita nell’ex scuola elementare di via Sorbilli, nella frazione Zammarò, cinque volontarie che hanno deciso di offrire il loro tempo per aiutare il prossimo. «Abbiamo aperto la cucina alle 6 del mattino per cucinare i fagioli e preparare le zeppole. È bello potere contribuire ad aiutare chi ha più bisogno», dice una volontaria.

«Dopo la pandemia - ha sottolineato il sindaco Farfaglia - sono aumentati i poveri. In Calabria, a fronte di una popolazione di un milione e 900mila, 758mila sono le persone in difficoltà. Famiglie - ha proseguito - che non riescono ad arrivare a fine mese». Numeri impressionanti quelli riportati dal primo cittadino che intende trasformare la sua comunità in paese dell’accoglienza e della solidarietà.

«Ringrazio i sindaci che hanno aderito alla mia proposta. Fino al 31 dicembre offriremo 2.400 pasti caldi», ha detto orgoglioso. Tutto bello, o quasi. «Da gennaio resteremo senza contributi economici, pertanto abbiamo bisogno di nuove risorse finanziarie per potere portare avanti questo progetto. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti», l’appello accorato del sindaco che si commuove nel raccontare le storie di molti anziani che attendono il pasto caldo. «La gente vive in solitudine e quando arriviamo ci accolgono con grande entusiasmo. Fa bene a loro ma anche a noi». Aspetto quest’ultimo sottolineato anche dal vescovo della Diocesi di Mileto, Nicotera e Tropea: «Regalare un sorriso a una persona che fa fatica a ricordare il suo nome – ha detto Attilio Nostro - perché nessuno la chiama più, è un dono enorme che fa bene a chi il sorriso lo suscita, ma anche a chi lo riceve».