VIDEO | Al centro del dibattito con autorevoli relatori, promosso dall’Associazione dei Sindaci della Locride, il ruolo e il compito delle amministrazioni locali nella gestione del fenomeno migratorio
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Si è svolta a Gerace, nella Locride, un'intera giornata fatta di momenti di confronto e formazione sul tema dell’accoglienza dei migranti. L’iniziativa promossa dall’Associazione dei sindaci della Locride, rappresentata dal suo presidente Vincenzo Maesano, con il patrocinio del Comune di Gerace e su progetto e organizzazione di Coim Idea ha messo al centro dell’analisi il ruolo e il compito delle amministrazioni locali nella gestione del fenomeno migratorio.
«È una giornata di studio e approfondimento volta ad inquadrare il ruolo che svolgono i Comuni, che non hanno potere di governare i flussi né di contrastarli, ma hanno funzioni di protezione civile e di accoglienza rispetto alle quali riteniamo opportuno inquadrare i limiti in termini di risorse e capacità di spesa e governo del personale e anche il quadro normativo di riferimento, che è utile avere ben presente per evitare di improvvisare» ha spiegato il presidente di Coim Idea Carmelo Sellaro.
«Bisogna far conoscere agli enti locali qual è la gestione della seconda fase dei flussi migratori, dopo l’emergenza e il soccorso - ha sottolineato il sindaco f.f. di Gerace Salvatore Galluzzo -. È sicuramente un’occasione importante per i Comuni al fine di determinare quali sono le politiche di attenzione verso questi poveri sventurati che arrivano anche in Italia per trovare conforto e soprattutto un futuro».
Amministratori locali, dipendenti degli enti e dei distretti socio assistenziali, volontari e dipendenti degli enti del terzo settore impegnati nei progetti di accoglienza, hanno preso parte attivamente al seminario che ha avuto tra i relatori anche il procuratore del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria Roberto Di Palma, il direttore generale della Città Metropolitana di Reggio Calabria Umberto Nucara, il funzionario del ministero dell’interno Francesco Zito e la docente dell’Università di Perugia Mariella Ursini, la quale ha presentato un innovativo strumento di welfare, il welfare di prossimità e di comunità, che può essere utilmente implementato dagli enti locali per la gestione dell’accoglienza.
«Consiste in un sistema multistakeholder che, collaborando in modo sussidiario con l’ente pubblico, riesce a colmare le cosiddette carenze del welfare state - ha la dott.ssa Ursini -. Non si occupa quindi, come il welfare state, dei problemi in un’ottica nazionale, ma guarda a quelle che sono le varie specificità. Se si collabora in un sistema strutturato in cui l’ente locale non è lasciato solo, l’accoglienza non solo diventa più facile ma può diventare un’opportunità di crescita per il territorio».