Il presidente del network intervistato dal direttore editoriale Alessandro Russo spiega il perché della nascita di LaC OnAir nel giorno di San Valentino: un atto d’amore verso la propria terra, una porta aperta a chi ha cuore e talento (ASCOLTA L'AUDIO)
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Domenico, mi stanno chiamando in tanti: vi siete presi un’altra Tv? LaC OnAir, Canale 17, ma che succede? Come mai Maduli ha fatto questa scelta? Quindi giro queste domande a te. È inusuale che un direttore editoriale intervisti l’editore, ma mi faccio avanti perché così spieghiamo bene il senso di tutta l’operazione.
Rispondo volentieri. Che succede? Succedono cose belle, si aprono storie e opportunità. Una nuova rete televisiva entra nella nostra grande famiglia. LaC OnAir sul Canale 17 del digitale terrestre si affiancherà all’Ammiraglia LaC Tv sul Canale 11 e a LaC News24 sul canale 111. La curiosità che si è creata intorno a questo mi piace, e non credo che qualcuno debba stupirsi se il nostro gruppo investe sulla tecnologia e sulle persone: produciamo informazione. La gente sa che questa è la nostra vocazione.
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Vocazione? In fondo il gruppo è leader in Calabria e al top nel Sud Italia. La macchina funziona, potremmo continuare a crescere senza prenderci rischi, senza sentirci dire che costruire in Calabria è impossibile: ci puoi riuscire una volta, due se sei fortunato. La terza è meglio starsi fermo.
Ma noi non riusciamo a stare fermi. Ci sono due ordini di ragione per investire. La prima è che l’investimento è l’essenza di un imprenditore. In Calabria e nel Mezzogiorno d’Italia c’è chi prende e pretende senza dare nulla, poi c’è chi fa impresa per far crescere se stesso e gli altri, per attivare meccanismi che fanno stare bene tante persone e che contribuiscono a rendere migliore il proprio contesto sociale. La seconda ragione per investire è che noi siamo responsabili per quanto accade in Calabria, nessuno può tirarsi fuori oppure dire “io non c’entro”. Come scriveva Corrado Alvaro, ognuno è responsabile del suo tempo. Se la Calabria chiama, se la Calabria ha bisogno di cura e di cambiamento, tutti noi siamo chiamati in causa, ciascuno per il proprio ruolo. Noi investiamo perché sentiamo che sia nostra responsabilità fare qualcosa di positivo per questa terra.
Puoi spiegare però perché il gruppo investe in una rete nuova di zecca mentre tutti dicono che l’editoria e la Tv sono in crisi?
In crisi sono le idee, non l’editoria. Li hai visti i nostri ultimi numeri? Un dato pazzesco quello del dicembre 2022. Un milione di telespettatori vede LaC, siamo i primi con un indice di permanenza dopo i primi 10 minuti del 70%. Vale a dire che da noi i telespettatori non passano distrattamente sul canale 11 per poi andare avanti facendo zapping. Chi ci segue viene doppiato. I nostri programmi, le nostre produzioni piacciono. Facciamo opinione, facciamo riflettere, siamo un servizio pubblico. Abbiamo vinto in Calabria senza l’aiuto di nessuno, ci stiamo affermando nel Mezzogiorno e in Italia da soli.
E poi l’inaugurazione oggi, nel giorno di San Valentino… sembra quasi un vezzo.
Questa è una scelta mia, lo ammetto. LaC OnAir non è solo una scommessa, è un atto d’amore verso la Calabria. Sono perdutamente innamorato di questa terra e della sua gente, anche se a volte certi ambienti tirano schiaffi che fanno male, anche se a volte sembra che facciano a gara per farti cadere. Ma non comprendono che non è sconfitto chi cade: è sconfitto chi non ha voglia di rialzarsi. E noi calabresi questa voglia non l’abbiamo persa mai.
Pensavo che San Valentino strizzasse l’occhio ai giovani.
LaC OnAir è una rete giovane, che si rivolge non solo ai giovani ma soprattutto a chi ha un atteggiamento giovane, a chi affronta la vita con la gioventù nel cuore.
Meno male, perché altrimenti io e te saremmo un po’ fuori target.
Io e te fuori target? Che dici? Noi siamo giovani dentro e fuori. E la nostra sarà una cosa innovativa: porteremo tanto intrattenimento, informazione e musica in Tv. Anzi: diciamo che metteremo una radio dentro la Tv. LaC OnAir e una Tele-Radio-Visione. Uniremo i due mondi, quello della televisione e quello della radio, per accompagnare il telespettatore lungo tutta la giornata. Saremo una compagnia gradevole e non invasiva, a volte impegnata, ma non impegnativa.
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Ti avranno già fatto la battuta del “ma il 17 porta sfiga...”
Figurati, me l’hanno detto subito, magari qualcuno con un briciolo di speranza... Scherzo ovviamente. Rispondo che il 17 si compone del numero 1 e del numero 7. Nella simbologia dei numeri l’uno rappresenta l’energia creativa della nascita e di ogni inizio, il 7 rappresenta la fortuna e si lega alla riuscita e al completamento di un progetto. Il 17 quindi significa possibilità, significa speranza ma, soprattutto significa futuro. Il 17 è il numero della cicogna, delle novità delle nascite: lo sapevi? Il nostro gruppo è fatto di esperienze che si sommano e si moltiplicano in modo armonico, questa nuova rete televisiva è un nuovo traguardo, una nuova bandiera in un progetto che si apre e mette nuovi tasselli.
È da un po’ che mi affascina questa cosa dei nuovi tasselli che noi continuiamo a mettere. Ma la Calabria li vuole davvero?
Ne sono convinto. Alla fine, per citare un magistrato che stimo tantissimo, in Calabria c’è chi libera spazi e chi li deve riempire, altrimenti questi tornano a essere occupati da indifferenza e sciatteria se va bene, nei casi peggiori da corruzione e ‘ndrangheta. In quegli spazi noi portiamo strutture e persone che altrimenti non avrebbero la possibilità di farsi valere nella loro regione. La nostra.
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Questa delle possibilità da dare ai calabresi è un’idea che ti accompagna da sempre.
So cosa significa essere stato un giovane con tanta voglia di fare per la sua terra e trovare le porte chiuse; so cosa significa doversene andare fuori per affermarsi per poi ritornare e costruire qualcosa di bello e solido. Voglio che – almeno nei settori di cui mi occupo – chi ha cuore e talento non trovi le porte chiuse com’è stato per me. Io dico a questi giovani e a questi professionisti che ci sono degli spazi per noi, occupiamoli insieme, riempiamoli di idee e di progetti.
Ogni sfida è una carica di energia.
Sì, è adrenalina a volte. Ogni nuova sfida è il momento in cui ritrovo insieme al mio gruppo l’energia per immaginare il futuro, il momento in cui lo spazio da riempire diventa libertà e capacità di immaginare il futuro. È così. Offrire nuove opportunità alla mia terra e ai miei concittadini, stare dentro gli spazi, è uno dei modi che ho per sentirmi veramente libero.