La giovane attivista curdo-iraniana, accusata di essere una scafista, rilasciata lo scorso ottobre e adesso accolta a Sant’Alessio in Aspromonte con il fratello Razhan, rivolge un messaggio di auguri per il 2025 che è anche un monito di coscienza e di speranza
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«Desidero augurare un felice anno nuovo con la speranza che il 2025 porti a tutti nel mondo pace, libertà, salute e la realizzazione dei sogni».La giovane attivista curdo-iraniana, Maysoon Majidi, apre il nuovo anno con un messaggio di auguri che è anche un appello a un impegno collettivo per un mondo in cui la vita e la libertà siano garantiti in ogni paese del mondo, senza che sia necessario fuggire per cercare un posto sicuro lontano da casa e dal proprio paese di origine.
Un augurio che si intreccia con la tragedia appena consumatasi al largo delle coste libiche, dove da una piccola imbarcazione sarebbero caduti in acqua 20 migranti ancora dispersi.
Si intreccia, altresì, con il triste anniversario del suo arrivo in Calabria, il 31 dicembre 2023 al porto di Crotone dove è stata subito arrestata con l'accusa di essere una scafista e rilasciata dopo dieci lunghi mesi di detenzione, in cui si è sempre proclamata innocente e ha patito molto dal punto di vista psicologico e fisico. Mentre il processo è ancora in corso, Maysoon sta richiedendo asilo politico. Con il fratello Razhan, che l'ha raggiunta dalla Germania, è adesso accolta a Sant'Alessio in Aspromonte nel reggino.
«Il 31 dicembre - spiega Maysoon - è stato un giorno particolare - perché è stato l'anniversario dell’arrivo mio e di mio fratello in Italia dopo un pericoloso viaggio di cinque giorni in mare. Eravamo partiti con la speranza di trovare un posto sicuro. Ma indovinate un po' che cosa è successo? Non appena siamo arrivati, sono stata imprigionata e ho passato 302 giorni in carcere.
Ma perché? Come è possibile che un rifugiato venga trattato in questo modo al suo arrivo? Vorrei invitarvi a supportare i rifugiati ovvero coloro che si sono opposti ai dittatori, ex prigionieri politici costretti a lasciare la loro patria per salvarsi la vita, coloro i cui diritti sono stati violati nei loro paesi o che sono fuggiti da guerre, mettendo a rischio la loro vita perché non avevano altra scelta.
I rifugiati - spiega ancora Maysoon - non sono solo statistiche o questioni politiche, sono esseri umani che hanno perso molto e meritano il diritto di vivere liberamente, in pace e con dignità.
Le sfide che i rifugiati affrontano, specialmente quando arrivano in luoghi che dovrebbero offrire protezione, spesso non vengono comprese. L'ingiustizia, il silenzio, l'attesa e l'isolamento possono essere senza fine. Un rifugiato arriva qui portando con sé molte ferite. Se credete nei diritti umani, allora fatevi sentire per loro. State al fianco del popolo curdo affinché le nostre terre siano liberate da saccheggiatori e invasori.
Il mondo - conclude Maysoon Majidi- ha bisogno di più voci che lottino per giustizia e dignità per tutti. Mentre entriamo nel nuovo anno, spero che tutti noi possiamo portare avanti questo messaggio di pace, libertà, impegnandoci insieme per un mondo in cui nessuno debba fuggire dalla propria casa, in cui nessun altro sia costretto a cercare rifugio altrove».