L'edizione 2024 inaugurata con l'intervento del presidente Mattarella attratto dalla storia del sacerdote, guida spirituale ma anche politica, nel percorso di emancipazione delle classi più umili
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La Calabria è presente alla 50ma edizione della Settimana sociale dei cattolici italiani ospitata nel Centro Congressi di Trieste ed inaugurata dall’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con una rassegna sulla vita e le opere di don Carlo De Cardona allestita dall’Universitas Vivariensis retta da Demetrio Guzzardi. Lo stand espositivo è situato nel salone principale ed ha calamitato l'attenzione del Capo dello Stato, ma anche del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Matteo Zuppi.
Un faro per l'emancipazione dei contadini
Don Carlo De Cardona pioniere dell’apostolato sociale dei contadini e artigiani calabresi il titolo della mostra allestita con il contributo del Centro studi calabrese Cattolici Socialità Politica e con il patrocinio della Bcc Mediocrati, considerata quale istituto bancario erede della Cassa Rurale fondata proprio da Don Carlo De Cardona nel 1906 a Bisignano «insieme a sedici audaci operai – ricorda il presidente Nicola Paldino - Don Carlo realizzò il programma della Rerum novarum di Papa Leone XIII, per l’elevazione dei contadini e degli artigiani calabresi. Sulla sua strada desideriamo proseguire il nostro cammino, facendo crescere e potenziare l’economia del territorio dove operiamo. Per il nostro istituto bancario l’esempio di De Cardona è un faro sempre acceso, ci piace dire, che è un passato sempre vivo. Il tema di questa cinquantesima edizione Al cuore della democrazia è il fulcro del pensiero sociale cristiano, che De Cardona ha vissuto e insegnato con la sua vita».
L'intervento di Sergio Mattarella
«Nel cambiamento d’epoca che ci è dato di vivere avvertiamo tutta la difficoltà, e a volte persino un certo affanno, nel funzionamento delle democrazie», ha osservato il Capo dello Stato, rilevando l’emersione di criticità inedite in aggiunta a problemi più antichi. «Nella complessità delle società contemporanee, a criticità conosciute, che mettono a rischio la vita degli Stati e delle comunità, si aggiungono nuovi rischi epocali: quelli ambientali e climatici, sanitari, finanziari, oltre alle sfide indotte dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale - ha continuato Mattarella - Le nostre appaiono sempre più società del rischio, a fronteggiare il quale si disegnano, talora, soluzioni tecnocratiche. La democrazia – ha ribadito il Presidente – non è semplicemente un metodo, bensì costituisce lo spazio pubblico in cui si esprimono le voci protagoniste dei cittadini. La democrazia serve a riconoscere e a rendere effettive le libertà delle persone e delle comunità. Il percorso dei cattolici, con il loro contributo alla causa della democrazia, non è stato occasionale» ha chiosato, richiamando valori del tutto sovrapponibili alla dottrina sociale che portò De Cardona, all’alba del ventesimo secolo, a battersi contro le diseguaglianze improntando la propria azione alla duplice fedeltà verso il Vangelo ed il cristianesimo e verso l'impegno in favore di quei segmenti più fragili, marginali ed a rischio di povertà. Domenica 7 luglio la manifestazione si concluderà con l’arrivo di Papa Francesco.