Il vescovo della diocesi San Marco Argentano-Scalea, monsignor Stefano Rega, accompagnato da altri religiosi e dalle forze dell’ordine del sindacato Usic, Unione Sindacale Italiana Carabinieri, ha portato sorrisi e uova di cioccolato ai piccoli pazienti dei reparti di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale di Cetraro, celebrando anche le piccole vite appena sbocciate.

La vicinanza della diocesi

«Siamo venuti per celebrare la messa come ogni anno e per assicurare ai nostri fratelli ammalati e a chi lavora con loro la nostra vicinanza, la nostra presenza, la nostra preghiera, per portare anche la gioia della Pasqua - ha detto monsignor Rega -. Vogliamo portare la speranza con un piccolo gesto, insieme alla nostra Caritas diocesana, un piccolo gesto che parla di dolcezza, presenza, vicinanza».

«Oggi, con la presenza del nostro vescovo e delle associazioni, abbiamo donato questo sorriso ai bambini e alle loro famiglie – ha dichiarato don Loris Sbarra, sacerdote della parrocchia san Marco Evangelista di Cetraro e direttore dell’Ufficio diocesano per la Famiglia e la Vita -. Proprio in questo luogo, il luogo della vita, abbiamo portato l’uovo, che è immagine della vita nascente».

Forze dell’ordine al fianco di pazienti e personale sanitario

«Questa è anche l'occasione per dimostrare vicinanza e sostegno sia alle famiglie dei piccoli ricoverati, ma anche al personale sanitario – ha detto commosso, Francesco Di Nuzzo, segretario nazionale Usic -. La nostra presenza vuole mandare un messaggio: oltre ad essere degli operatori di sicurezza, vogliamo farci promotori di valori quali la solidarietà, la vicinanza, ma soprattutto l'attenzione per le persone più deboli».

L’emozionante visita al reparto di Neonatologia

Particolarmente emozionante è stata la visita al reparto di Neonatologia, riaperto nel giugno di dieci mesi fa dopo un lunghissimo periodo di sospensione. La chiusura temporanea fu disposta nell’agosto del 2019 per consentire i controlli necessari a chiarire gli aspetti della tragica vicenda che strappò alla vita Santina Adamo, 37enne di Rota Greta morta tre ore dopo aver dato alla luce il suo secondo figlio. Come dimostrarono le nostre inchieste dell’epoca, quella notte nella emoteca del punto nascita dell’ospedale non c’erano sacche di sacche sufficienti a fronteggiare l’emergenza. Al netto di questo aspetto, che sarà discusso e valutato dai giudici nel corso del processo d’Appello, Santina morì per un’emorragia massiva uterina prima che il corriere incaricato potesse consegnare le sacche ematiche prelevate dal centro trasfusionale dell’ospedale di Paola.

Le successive ispezioni misero in evidenza molteplici criticità strutturali e organizzative. Ci sono voluti cinque anni, e numerose battaglie politiche e civili, prima che l’unico punto nascita della costa riaprisse i battenti. La nuova “inaugurazione" è avvenuta nel giugno di un anno fa e da allora, per fortuna, non ci sono stati ulteriori intoppi. Oggi il reparto è diretto dal ginecologo Bruno Tucci e l’emoteca – come ha potuto verificare direttamente LaC News24 - è sempre fornita del giusto numero di sacche di sangue.

«Il significato della Pasqua è passaggio, resurrezione, rinascita – ha detto Tucci alle nostre telecamere -. Nessuno più di noi può dire che questo reparto estetico-ginecologico è rinato. La Pasqua di questo ospedale è stata proprio la rinascita e noi siamo grati a Sua Eccellenza il vescovo e rappresentanti dell'arma dei carabinieri, che ci hanno onorato della loro presenza».