La presidente della fondazione Scopelliti ripercorre gli episodi più significativi del rapporto con suo padre, il magistrato Antonino Scopelliti, nel talk di Paola Bottero - GUARDA LA PUNTATA
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La storia coraggiosa di una grande donna, che lotta per evitare i condizionamenti delle mafie in Parlamento. La presidente della fondazione Scopelliti, Rosanna Scopelliti, protagonista della puntata di vis-á-vis di mercoledì 20 aprile, si è raccontata a Paola Bottero, direttore strategico del gruppo e del network. «Sono stata molto protetta da mio padre, in quanto nessuno sapeva, anche se attualmente è ormai noto a tutti, che lui avesse una famiglia e una figlia molto amata. Nonostante la segretezza del nostro rapporto, dovuta al suo incarico professionale così esposto a varie forme di pericolo, è stato un papà straordinario, che ha avuto la possibilità di non farmi mai mancare nulla. Io e mio padre ci siamo incontrati qualche volta anche a Reggo, facendo finta di non conoscerci, perché lui è sempre stato un uomo legatissimo alla propria terra d’origine: la Calabria, luogo per il quale mi ha trasmesso un forte amore».
Rosanna Scopelliti si sofferma, in particolare, sul mistero del tragico decesso del papà, che sfortunatamente ancor oggi resta un grosso punto interrogativo: «Si parla di un delitto di mafia, smentito però da una sentenza della cassazione, di un incidente, di un suicidio o addirittura di un omicidio passionale, ma ancor oggi non so chi possa aver voluto la sua morte. Non possiamo più aspettare, un fatto come questo non può restare irrisolto. Papà era caffè, sigarette e dopobarba, gentilezza e delicatezza, per sintetizzare non ho mai visto una persona così accogliente e garbata. Come figlia magari lo vedo con occhi innamorati, ma in generale so che lui aveva grande rispetto anche verso le stesse persone che condannava alla detenzione, poiché credeva nello spirito di redenzione dell’essere umano. Dopo la sua morte, mia madre ha perso il sorriso, che ha potuto recuperare solo recentemente con la nascita di mia figlia».