VIBO VALENTIA - La Madonna delle Grazie di Oppido Mamertina, come la Madonna della Montagna di Polsi o come l’Addolorata dell’Affruntata di Pasqua nel Vibonese. Processioni e riti religiosi spesso utilizzati dalla ‘ndrangheta per manifestare il proprio potere. L’ultimo omaggio ad un boss ha scatenato l’ennesima polemica e una nuova inchiesta dalla Direzione distrettuale antimafia, ma ha anche aperto all’interno della Chiesa calabrese un acceso dibattito.

  

"Vicenda in parte montata". Monsignor Luigi Renzo, vescovo della diocesi di Mileto, Nicotera e Tropea, già al centro delle polemiche per l’Affruntata di Sant’Onofrio, dice la sua sul caso dell’inchino di Oppido. "Parte della vicenda appare montata, ma di certo - dichiara in esclusiva ai microfoni di Rete Calabria -  resta il problema indipendentemente che sia vera o non vera quella pausa e l'inchino che mi appare troppo eclatante. In ogni caso non entro nel merito e dovranno essere le autorità preposte a chiarire”.

 

"Rimedio inutile". Parole destinate ad alimentare il dibattito che culminerà il prossimo 16 luglio a Cosenza con la riunione straordinaria della Conferenza episcopale calabrese, presieduta da monsignor Salvatore Nunnari, il primo, tra i vescovi, a proporre la sospensione delle processioni. “La sospensione delle processioni – sottolinea monsignor Luigi Renzo - non credo sia la forma migliore per risolvere il problema. Non si può penalizzare il 90 per cento, se non di più, della popolazione che vive questo momento religioso della processione come fatto significativo della propria vita".