VIDEO | L'accademico ha ricevuto il premio Kairos 2025 per i successi alla guida dell'università di Rende: «Ciò che mi gratifica di più è che i nostri studenti, secondo un sondaggio, sono i più soddisfatti d'Italia»
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Il riscatto della Calabria attraverso la cultura. È stato questo l’aspetto fondamentale emerso, a Gioia Tauro, alla cerimonia di consegna del premio Kairos 2025, XXI edizione, al rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone.
L’illustre accademico è stato premiato - presso l’Auditorium Nicholas Green dell’Istituto “F. Severi” del dirigente Fortunato Praticò - per gli straordinari successi che hanno caratterizzato il suo sessennio rettorale.
«Ciò che va oltre la gratificazione personale, è che si dà visibilità ai metodi positivi dell'Università della Calabria – ha affermato Nicola Leone –. In Calabria c’è tanto bisogno di sfatare i falsi miti. Anche qui si possono avere ambizioni importanti e raggiungere risultati straordinari. L'ateneo offre opportunità ai giovani calabresi di studiare a livello alto in Calabria e di acquisire una formazione eccelsa. Il risultato che mi gratifica di più è che i nostri studenti, secondo un sondaggio, sono i più soddisfatti d'Italia. Sono impegnato in una campagna di rientro dei cervelli che diano lustro alla Calabria. Sono in cerca di calabresi che accettino questa sfida».
Presenti all’iniziativa autorità civili e militari, alcuni sindaci della Piana di Gioia Tauro, esponenti di partiti politici e associazioni culturali. La cerimonia di premiazione ha avuto inizio con l’inno nazionale a cura di Maria Grazia Esposito. Ha moderato l’evento il vicepresidente dell’associazione culturale Kairos Domenico Greco, il quale ha sostituito la presidente Milena Marvasi assente per ragioni di salute. L’onorevole Angela Napoli, ex componente della commissione parlamentare antimafia e socia dell’associazione Kairos ha lodato l’attività dell’accademico originario di Diamante e dell’Universitá che «dá lustro alla Calabria e speranza ai giovani calabresi».
Gli organizzatori hanno voluto omaggiare il rettore Nicola Leone poiché «la sua azione alla guida dell’ateneo ha dimostrato con i fatti che la cultura è lo strumento principale per promuovere dinamiche di profonda trasformazione nei territori. Il rettore dell’Università della Calabria ci ha insegnato che non esistono realtà periferiche, ma piuttosto menti periferiche. Oggi l’ateneo di Arcavacata è una eccellenza a livello globale, rappresentando, in tal modo, la Calabria nel mondo per come la nostra terra merita».
Il sindaco di Gioia Tauro Simona Scarcella, dichiarandosi orgogliosa di accogliere in città il pluripremiato scienziato, ha sottolineato il legame particolare con l'Università della Calabria, poiché «abbiamo stipulato un accordo quadro, che prevede a Gioia Tauro una sede distaccata del corso di laurea in tecnologia del mare e della navigazione. Ciò rappresenta un contributo importante per la nostra terra».
Alla cerimonia di consegna del premio Kairos sono intervenuti i magistrati, Marisa Manzini, sostituto procuratore presso la Procura generale di Catanzaro, la quale si è detta contenta per la capacità dell’Unical di attrarre giovani che così restano nella propria terra, con la speranza che vi rimangano anche in futuro: «Siamo abituati a vedere la Calabria come qualcosa che sta in periferia, invece i dati ci dimostrano che c'è un'inversione di rotta. Può essere tra le prime regioni in Italia, purtroppo sconta un passato in cui è mancata la considerazione delle proprie potenzialità»; Roberto Di Palma, procuratore del Tribunale dei minori di Reggio Calabria, ha rimarcato l’importanza di «un rapporto incentrato sull'umanesimo culturale in cui i ragazzi vengano valorizzati nell'essenza, aiutati a coltivare i sogni e anche nel superare i fallimenti».
Ha relazionato Giancarlo Costabile, docente di Pedagogia dell’antimafia all’Unical, che ha evidenziato i valori della gestione e l’ascesa dell’ateneo in tutte le classifiche a livello mondiale. Un’università che «divulga speranza, accoglie giovani calabresi e i migliori professionisti. Un cammino trasformativo, che attesta che attraverso la cultura si può cambiare il territorio e vincere».