In Calabria diminuisce la popolazione analfabeta e quella che si ferma alla licenza elementare. Aumenta il numero dei laureati. Fin qui il dato riflette il trend nazionale che resta indietro rispetto al dato europeo con il 41% di laureati tra i 30 e i 34 anni nel 2021 a fronte del dato italiano del 26,8% e di quello calabrese del 21,6%.

Restando in Italia, la forbice resta larga al momento di focalizzare l’attenzione sui Neet (not engaged in education, employment or training), ossia persone tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano. La Calabria è tra le ultime in Europa con il 33,5% a fronte del 23,1% nazionale del 13,1% europeo.

I dati fanno il paio con il crollo dei dati relativi alle partecipazioni alle attività culturali e alla lettura di libri. Nel 2021 la Calabria è risultata la regione con la tendenza peggiore passando dal 28,9% del 2005 al 22,7% nel 2021 di persone di sei anni e più che abbiano letto almeno quattro libri in un anno.

Questi alcuni dei quadri emersi questa mattina in occasione della giornata sulla povertà educativa promossa dal Comitato per le Comunicazioni della Calabria (Corecom). L’aula Francesco Fortugno del Consiglio regionale della Calabria con sede a Reggio, ha ospitato i lavori. Presenti anche delegazioni di studentesse e studenti. I dati sono stati illustrati, durante la prima sessione dei lavori dai ricercatori Istat Alessandra Rodolfi, Domenico Tebana e da Antonella Bianchino dirigente Ufficio Territoriale Area Sud Istat, collegata da remoto.

I lavori, moderati dal presidente Corecom Calabria, Fulvio Scarpino, sono stati aperti dal presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, dal coordinatore nazionale dei presidenti del Corecom Italia, Antonio Donato Marra e dal direttore vicario dell’Ufficio scolastico regionale, Domenico Cama.

Il coinvolgimento degli organi di comunicazione

La mattinata è stata scandita dagli interventi del professore dell’università Magna Grecia, Antonio Viscomi, del vice presidente del Corecom Calabria, Mario Mazza, e del commissario del Corecom Sicilia, Aldo Mantineo, dalla presidente del Corecom Lombardia, Marianna Sala, dal presidente del Corecom Veneto, Marco Mazzoni Nicoletti, del segretario del Corecom Calabria, Pasquale Petrolo, del segretario questore del Consiglio regionale, Ernesto Alecci. È intervenuto anche il giornalista del Sole 24ore, Giuseppe Chiellino, presidente della giuria relativa ai “Contenuti comunicativi in tema di contrasto alla povertà educativa” pervenuti a seguito dell'avviso pubblicato nel dicembre scorso. Diversi i riconoscimenti conferiti a organi di informazione che con il loro lavoro hanno dato il loro contributo al contrasto alla povertà educativa. Premiata Rti, e riconoscimenti anche per Radio Tele International, Diemmecom LaC, Esperia, Rivista culturale Globus e Canale 14.

L'organizzazione e la consegna dei premi (colonne greche stilizzate e realizzate dall'orafa reggina Wanda Simone) rappresentano un ulteriore segnale dell’essenziale apertura del Corecom al territorio. Attraverso il coinvolgimento degli organi di comunicazione, lanciata la sfida sul tema della povertà educativa. Nonostante i passi in avanti compiuti, ancora la nostra regione resta molto indietro rispetto all’Italia e alla Europa.

Un impegno forte e comune

«Attenzionare il problema non basta. Servono interventi concreti e ci vorrebbe una rete di protezione per quanti restano ai margini. Parlarne è certamente importante al fine di affrontare i problemi e dare il contributo per risolverli. Il Consiglio regionale con i suoi garanti è impegnato al massimo», ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

Una giornata itinerante

«Il Corecom Calabria ha deciso di accendere dei riflettori su un tema che ancora resta, purtroppo di estrema attualità. Fondamentale è la partecipazione degli organi di informazione e la presenza oggi qui delle istituzioni e della scuola, tutti impegnati per superare questo gap educativo che ancora grava sulla nostra regione. Quella odierna è solo la prima di una serie di iniziative. Questa giornata sarà, infatti, itinerante in altre regioni d’Italia». Lo ha affermato il presidente Corecom Calabria, Fulvio Scarpino.

«A settembre intendiamo promuovere un’analoga giornata anche in Veneto. Anche se non con gli stessi dati, la problematica è da noi pure molto sentita. Il mio auspicio è che la sfida del Pnrr possa riguardare anche la povertà educativa e che parte dei 14,4 miliardi di euro destinati all’Istruzione siano investiti per dare opportunità e chi è stato lasciato indietro». Lo ha evidenziato il presidente del Corecom Veneto, Marco Mazzoni Nicoletti.

Povertà educativa e povertà economica

«Il Corecom Calabria è capofila di un’iniziativa avviata oggi allo scopo di discutere sul tema della povertà educativa strettamente legata alla povertà economica. Si tratta, dunque di un fenomeno che va trattato nel suo complesso», ha sottolineato il coordinatore nazionale dei presidenti del Corecom Italia e presidente del Corecom Basilicata, Antonio Donato Marra.

«Occasioni come questa giornata sono utili per accendere un faro e contrastare la sottovalutazione di fenomeni molto seri, anche se non percepiti come tali, come la povertà educativa. Si discute e si rileva il dato della povertà economica assoluta e relativa e, non con la stessa immediatezza, si coglie quanto essa sia causa della povertà educativa. È necessario dunque richiamare attenzione e programmare interventi». Lo ha sottolineato il commissario del Corecom Sicilia, Aldo Mantineo.
«Vorremmo poter contribuire a creare le condizioni affinché le ragazze e i ragazzi calabresi possano coltivare talenti e aspirazioni qui, senza dover emigrare», ha sottolineato il segretario del Corecom Calabria Pasquale Petrolo.

Più laureati ma basso il tasso di occupazione

Si riduce la povertà educativa rispetto al Secondo Dopoguerra, in Calabria come nel resto dell’Italia. Pur aumentando il numero di laureati, il tasso di occupazione resta basso. Esso si attesta sul 44,8% a fronte del 52,4% nel Mezzogiorno e del 67,5% in Italia. Ciò nonostante aumentino le persone che hanno accesso all’istruzione anche superiore e universitaria.

Dunque si studia di più, anche se sempre meno che nel resto dell’Italia e dell’Europa, ma non si lavora. Inoltre negativo, anche se in miglioramento, è il rapporto tra studenti emigrati e studenti immatricolati in Calabria. Dal -72,5% nel 2012 si è passati al -55,2% nel 2020.

Pochi servizi all'infanzia

La povertà educativa si alimenta fin dall’infanzia con nidi e servizi alla prima infanzia che nel 2020 hanno raggiunto appena il 20%, a fronte del 60% di media nazionale.
La situazione non migliora se guardiamo al contesto ambientale scolastico, in termini di qualità di edifici e servizi, con il primato negativo della provincia di Vibo Valentia e Crotone. Basso è anche il livello di istruzione che si registra in Calabria: i picchi negativi si registrano con il 70% nel crotonese e con il 40% nel cosentino.

Calabria non connessa

Più uniforme ma sempre critico il quadro del livello di povertà delle famiglie con la provincia di Cosenza che supera di poco il 50% e Reggio Calabria che arriva al 40%. Diffuso in Calabria anche il livello di scarsa connessione che supera il 70% in tutte le province. Poche, dunque, le famiglie raggiunte dalla banda larga.