Dall'insuccesso de “L’altra Italia” di Antonino Monteleone su Rai2 al crollo di ascolti dell'ex presentatore del Festival di Sanremo su Nove, fino al Grande Fratello che segna il peggior debutto di sempre. I grandi volti della TV sembrano più impegnati a lamentarsi che a conquistare gli spettatori ma i numeri non perdonano. E c'è chi rischia davvero di essere tagliato
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Riempiono le pagine dei giornali, ma svuotano le platee televisive. Sono i tele-narcisisti, personaggi del piccolo schermo più concentrati su sé stessi che sul pubblico. C’è chi, come Alfonso Signorini, vede il suo Grande Fratello 2024 precipitare nei dati d’ascolto con la prima puntata meno vista di sempre. E c’è chi, come Amadeus, dopo aver firmato un contratto con un altro canale, piange perché in Rai non lo hanno nemmeno salutato: “Ci sono rimasto male”, ha confessato il conduttore. Peccato che il suo passaggio al Nove si stia rivelando un autentico disastro. Oppure c’è chi, come Antonino Monteleone, sprofonda negli abissi dello share con il suo L'altra Italia, fermo sotto l'1%. Ma il loro programma è sempre lì, in palinsesto, nonostante il pubblico sembri averli abbandonati.
Dopo aver lasciato la Rai, dove ha trascorso anni di successi (su tutti, la conduzione del Festival di Sanremo), Amadeus ha provato a rilanciarsi con una nuova avventura televisiva su Nove. Il programma "Chissà chi è", versione aggiornata del celebre I Soliti Ignoti, però, non è riuscito a decollare. Gli ascolti sono impietosi: 2,7% di share, ben lontani dai fasti del passato.
Discovery ha puntato molto su di lui, affidandogli progetti come La Corrida, ma con questi numeri non è chiaro quanto a lungo possano continuare a dargli fiducia. Finire costantemente sotto il 3% di share è un fallimento non sostenibile, e se le cose non miglioreranno nelle prossime settimane, potrebbe arrivare la fine anticipata del programma. Anche l'affetto del pubblico che lo seguiva su Rai 1 sembra essersi dissolto, mentre i numeri della concorrenza raccontano un'altra storia: Stefano De Martino, con il suo “Affari Tuoi”, vola oltre il 25% di share su Rai1, confermandosi una delle scommesse vinte della rete ammiraglia.
Antonino Monteleone, con il suo programma "L’altra Italia", ha fatto registrare uno degli ascolti più bassi della stagione: 0,99% di share, appena 169mila spettatori. Il talk show di Rai2 sembra destinato a chiudere i battenti, seguendo la triste sorte di altre trasmissioni sfortunate come Avanti popolo di Nunzia De Girolamo o Che c'è di nuovo di Ilaria D'Amico, chiuse entrambe nel bel mezzo della stagione per gli ascolti troppo bassi.
Anche se la Rai sembra restia a fare il passo finale, la strada di Monteleone sembra segnata: un’altra trasmissione che rischia di essere tagliata anzitempo a causa dei numeri impietosi. Rai Due, purtroppo, si sta dimostrando il luogo in cui i nuovi progetti affondano senza pietà. E Monteleone, nonostante le "spalle coperte", sembra destinato a condividere il destino delle sue colleghe.
Ma Monteleone non è solo. Anche altri volti storici e noti del giornalismo italiano stanno attraversando un periodo di crisi senza precedenti. In passato, nomi come Maria Latella e Massimo Giletti erano sinonimo di ascolti solidi, di trasmissioni seguite con interesse e di capacità di dettare l'agenda mediatica. Oggi, però, il panorama è cambiato, e con esso la capacità di questi big di intercettare il pubblico.
Prendiamo il caso di Maria Latella, un volto autorevole del giornalismo politico italiano. Il suo programma "A casa di Maria Latella", in onda su Rai3, sembrava avere tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento per chi cercava un'analisi approfondita dell'attualità. Eppure, la realtà degli ascolti è spietata. Il 3% di share registrato dal programma è ben al di sotto delle aspettative. Non si tratta solo di un risultato deludente, ma di un vero campanello d'allarme.
Poi c’è Massimo Giletti, uno dei nomi più forti e riconoscibili della televisione italiana. Giletti ha costruito una carriera sulla capacità di affrontare temi scottanti, scomodi, in grado di polarizzare l’opinione pubblica. Oggi, però, qualcosa sembra essersi inceppato. Il suo programma, "Lo stato delle cose", in onda su Rai3, non riesce a superare il 4,4% di share. Un risultato che, per un conduttore abituato a ben altre cifre, è quasi imbarazzante. Forse il problema è proprio nel formato, ormai percepito dal pubblico come stanco e ripetitivo. Se Giletti non troverà una formula nuova, rischia di perdere del tutto il contatto con il pubblico.
Roberto Saviano ha sempre una buona ragione per sentirsi censurato. Ieri ha lanciato un sondaggio tra i suoi follower: "Preferite che la prossima stagione di Insider vada su YouTube invece che sulla Rai?". Motivazione? Ovviamente la solita, la Rai avrebbe "censurato" il programma per un anno. La verità, però, è ben diversa. Non solo Insider è regolarmente andato in onda, ma l'ultima puntata del 23 settembre ha registrato un misero 3,38% di share, con appena 607mila spettatori. Un risultato disastroso, più che una censura, quasi un invito implicito a traslocare. Non si tratta di censure, insomma, ma di numeri che parlano da soli. E forse, stavolta, la decisione di "cambiare aria" potrebbe essere presa per ragioni ben più concrete della libertà di espressione.
Ma se si parla di flop, non si può ignorare il caso di Alfonso Signorini e il suo Grande Fratello 2024. Se il buongiorno si vede dal mattino, ci sarà parecchio da lavorare per il conduttore. Il reality di Mediaset, ripartito con la sua 18esima edizione, ha registrato numeri a dir poco imbarazzanti per la prima puntata: 2.510.000 telespettatori, con uno share del 21,28%, la prima puntata meno vista di sempre nella storia del programma. Nonostante una casa nuova di zecca, il mix di vip e persone comuni, e l'introduzione delle opinioniste Cesara Buonamici e Beatrice Luzzi, il pubblico non sembra aver risposto con entusiasmo. Il confronto con i picchi storici del programma è impietoso: la finale della prima edizione del 2000 registrò 16 milioni di spettatori e uno share del 59,97%. Numeri che oggi sembrano appartenere a un'altra era televisiva, quando il Grande Fratello era ancora un fenomeno culturale.
Anche Caterina Balivo, con La volta buona, oscilla tra l’11% e il 14% di share, senza riuscire a mostrare miglioramenti significativi rispetto allo scorso anno. Sebbene i numeri siano sufficienti per continuare fino a fine stagione, sono appena al limite del consentito, e se lo share non si alza, difficilmente la conduttrice verrà riconfermata per il 2025/2026. Secondo indiscrezioni, in Rai si starebbero già facendo manovre per sostituirla con Nunzia De Girolamo, una mossa che sarebbe già in fase di discussione. Anche per la Balivo, dunque, si prospetta una stagione di tensione e incertezza.
Stessa situazione per Myrta Merlino e il suo Pomeriggio 5, che ogni giorno riceve una sonora sconfitta dalla concorrenza di Alberto Matano. Anche qui, i numeri sono simili a quelli della Balivo, e se non ci sarà una svolta, ci si dovrà sedere a un tavolo a fine stagione per decidere il futuro del programma. Canale 5 non può permettersi di perdere contro Rai1, e il tempo per la Merlino sta scadendo.
La stagione televisiva 2024-2025 si preannuncia come un annus horribilis per molti volti noti della TV italiana. Tra talk show che non catturano più il pubblico, conduttori che non trovano il loro posto nei nuovi format e programmi che arrancano nel buio dello share, il declino di questi grandi nomi sembra inevitabile. La vera domanda è: chi di loro riuscirà a reinventarsi? O continueranno tutti a lamentarsi con post sui social e censure immaginarie, sperando che i telespettatori tornino per nostalgia? Il telecomando, dopotutto, non perdona.