L’industria svizzera del cioccolato punta sull’extra-lusso tra dolci pasquali griffati Chanel e prezzi folli per chi può permetterseli. E la sobrietà, questa sconosciuta.
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Pasqua, in Svizzera, ha ormai perso ogni contatto con la realtà. Dimenticatevi le uova di cioccolato al supermercato: nel cuore di Zurigo, oggi, si spendono 850 euro per un coniglietto vestito Chanel. Un’escalation di lusso sfrenato che ha ben poco a che vedere con le tradizioni e molto a che vedere con un mercato sempre più esclusivo.
A guidare questa folle corsa? Da una parte l’aumento vertiginoso del prezzo del cacao, dall’altra i dazi americani voluti da Donald Trump, che rischiano di strozzare l'export del pregiato cioccolato svizzero. E così, invece di abbassare la cresta, i maestri cioccolatieri elvetici hanno deciso di rivolgersi direttamente al pubblico che di spendere non ha mai smesso: quello dei milionari e degli oligarchi.
Nel salotto buono della Bahnhofstrasse di Zurigo, una delle vie più care al mondo, le vetrine delle confiseries sembrano una gara a chi la spara più grossa. Il pezzo forte? Un coniglietto di cioccolato del peso di sette chili, vestito di tutto punto come un piccolo Karl Lagerfeld in versione pasquale, pronto a farsi addentare per soli 795 franchi, circa 850 euro.
Qui, tra boutique di alta moda e gioiellerie che sfidano la decenza, i dolci non sono più semplici dolci: sono status symbol per chi spende ventimila franchi al metro quadro per una villa sulla Goldküste, il lungolago dorato dei miliardari svizzeri. Dove un tempo passeggiava Tina Turner e dove oggi Roger Federer costruisce la sua nuova reggia da 50 milioni di franchi.
E pensare che gli svizzeri amano definirsi sobri. Ma in questo tripudio di esagerazioni pasquali, la sobrietà sembra roba per turisti. I veri acquirenti? Come al solito, arabi con scorte armate e oligarchi dell'Est, arrivati in limousine nere a prendere il loro coniglietto griffato Chanel direttamente sul vassoio d’argento.
Il paradosso è che mentre la vendita del cioccolato svizzero cresceva di uno stentato +0,2% nel 2024, l’unico vero boom è stato quello dei prodotti extralusso. Un settore che, guarda caso, consente di sopravvivere benissimo anche vendendo pochi pezzi a pochi eletti. Tanto basta a tenere a galla l’immagine del cioccolato svizzero come simbolo di eccellenza. E poco importa se a morderlo saranno in quattro gatti e mezzo.
Sullo sfondo, intanto, il franco svizzero vola, il cacao quadruplica e i dazi americani mordono. Ma niente paura: basta sfornare qualche coniglio dorato da mille franchi e il gioco è fatto. Anzi, è servito.
Nel frattempo, il resto del mondo si accontenta di uova da discount. Ma a Zurigo, Pasqua si celebra a colpi di lusso sfrenato. E se Cristo resuscitasse oggi, probabilmente lo fermerebbero all’ingresso per controllare il conto in banca.