Un dialogo pieno di spunti e riflessioni ha animato la domenica del Premio letterario Caccuri. Il giornalista Giuseppe Brindisi ha intervistato il neo procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, con un focus sull’ultima fatica letteraria del magistrato “Fuori dai confini. La 'ndrangheta nel mondo”, un libro scritto insieme al professor Antonio Nicaso. Gratteri ha poi parlato degli anni trascorsi finora alla guida della Procura di Catanzaro. Ha lodato i suoi collaboratori e fatto capire di avere lasciato in essere «4 anni di lavoro». E quando gli è stato chiesto se Caivano avesse bisogno di lui, Gratteri ha risposto perentorio: «Quel territorio non ha bisogno di me, ma di una Pubblica amministrazione presente». 

Il maestro Michele Affidato ha consegnato a Gratteri il Premio dell’Accademia dei Caccuriani (un’opera creata da lui stesso). Il magistrato ha ricevuto pure, per mano del sindaco Marianna Caligiuri, un riconoscimento dell’intera comunità del piccolo centro in provincia di Crotone. Ha condotto la serata la giornalista della Rai, Vittoriana Abate.

La lunga esperienza nel mondo delle news, le mutazioni e le contraddizioni di un tempo difficile hanno attraversato il dibattito fra Cataldo Calabretta e il giornalista e conduttore di Zona Bianca, Giuseppe Brindisi. Sollecitato da Calabretta, Brindisi ha definito l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi «un visionario che guardava oltre il momento». E su Piersilvio ha detto: «Vuole continuare quel percorso, ma seguendo la sua strada». Giuseppe Brindisi ha ricevuto il Premio Caccuri alla carriera. 

Nel pomeriggio non poteva mancare l’approfondimento tematico, una costante del Premio. Sono intervenuti Gerardo Bonifati, vice presidente nazionale della Federazione Italiana Tradizioni Popolari (Fitp); Giuseppe Marasco, ceo e responsabile di Calabria Sona; Franco Megna, segretario generale Fitp; Marcello Perrone, presidente regionale Fitp.