Ecomostri incompiuti diventano oggi opere d’arte. Così, il non finito calabrese, fatto di spoglie infrastrutture architettoniche delle opere pubbliche incompiute o dei privati, viene raccontato per la prima volta sotto forma di opere d’arte attraverso l’evento artistico a cura dell’associazione “Non”, che si terrà il 9 agosto all’ex Comac di Soverato, dal titolo, appunto, “Non finito”. 

Un fenomeno culturale e paesaggistico della nostra regione che riguarda le "opere incompiute" che oggi diventano un nuovo stile artistico studiato nelle università, fotografato, esposto nei festival, teorizzato da filosofi, antropologi e accademici, utilizzato come scenografia di sfilate di alta moda. Questo stile, che inizialmente rappresenta una debolezza territoriale, diventa ora un punto di forza che può essere predisposto verso nuove visioni internazionali.

L’evento artistico “Non finito” ha lo scopo di narrare il fenomeno tra oggettività e soggettività. Un’obiettività sul fenomeno che senza ombra di dubbio entra a pieno titolo tra le caratteristiche paesaggistiche del nostro territorio e l’individualità data dalle storie pubbliche o private che vengono immortalate nelle foto di Gianluca Meduri e Angelo Maggio, due fotoreporter di fama nazionale che hanno sviscerato l’incompiuto calabrese attraverso il loro sguardo attento. I loro scatti saranno presenti nella mostra fotografica, a cura di Consuelorita Cosentini, che si terrà durante l’evento.

Ma una personale interpretazione del fenomeno viene anche data dall’installazione di opere di artisti emergenti del territorio calabrese con l’esposizione di opere artistiche pittoriche e scultoree del collettivo Amatori Arte nella loro personale interpretazione del concetto filosofico dell’incompiuto inteso anche come ciò che di irrisolto c’è dentro di noi.

Un fenomeno che viene raccontato dunque in maniera trasversale anche attraverso la lettura di un racconto dello scrittore emergente Vittorio Mancuso e la proiezione del docufilm di Domenico Lagano dal titolo “Oh rovina! Breve saggio sul non finito calabrese”, in concorso nella sezione “Documentari” del Magna Graecia Film Festival.

Ci sarà inoltre modo di confrontarsi su tema attraverso un talk mediato dalla vice presidente dell’associazione Non, Sarah Procopio, con la partecipazione di Angelo Maggio, fotografo e autore del progetto Cemento Amato, Andrea Zito, autore di Calabria Ultra, e Alessia Rubino, autrice de L’architettura incompiuta.

Sotto la direzione artistica di Miriam Belpanno, presidente dell’associazione Non, e con la partecipazione di Andrea Zito, l’evento artistico vuole rappresentare tutti quegli aspetti negativi della nostra regione che possono essere invece rivalutati da un punto di vista sia estetico che infrastrutturale. Non a caso è stata scelta come location l’ex Comac di Soverato, una struttura immensa di 1500 mq per quarant’anni abbandonata e che oggi diventa un polo culturale in grado di ospitare eventi artistici e rassegne culturali.

La mostra-evento è totalmente gratuita e sarà accessibile dalle ore 19 del 9 agosto fino a mezzanotte.