Per fare rumore, rete, per abbattere il muro di silenzio, nell’ambito delle iniziative per la Giornata contro la violenza sulle donne che si celebra il prossimo 25 novembre, il gruppo di lettura Lab Donne di Gioia Tauro e il Comitato Donne Gioiesi hanno dato vita a un flash mob contro ogni forma di discriminazione. La performance, avvenuta questa mattina in piazza dell’Incontro a Gioia Tauro, è stata patrocinata e condivisa dall’amministrazione comunale guidata da Simona Scarcella, presente all’evento.

«Sono importantissime tutte le manifestazioni che servono a promuovere una campagna di sensibilizzazione a tutela delle donne – ha dichiarato la sindaca -. Al giorno d’oggi, amplificata dai social, molto insidiosa è anche la violenza psicologica. La società civile deve prendere una posizione ferma e non voltarsi dall’altro lato. Come amministrazione comunale diamo pieno sostegno alle donne in difficoltà. Se qualcuna si trova in una situazione di sofferenza, non esiti a rivolgersi a noi».

La rappresentazione messa in scena a Gioia Tauro prende spunto dai movimenti “Ni una menos” e dalla marcia cilena, praticate in tutto il mondo come urlo di dolore contro la violenza di genere, il patriarcato, il maschilismo e il sessismo. “Ni una menos” nasce dalla poetessa messicana Susana Chávez: “Ni una mujer menos, ni una muerta más” (Né una donna in meno, né una morta in più), che aveva denunciato i femminicidi avvenuti nella sua città natale Ciudad Juárez e nella quale è morta proprio a causa di essi.

«Crediamo che anche il flash mob rappresenti un impegno per educare, sensibilizzare e porre fine alla normalizzazione della violenza di genere – dichiarano le componenti del gruppo di lettura e del comitato donne gioiesi -. Si vuole comunicare che, quando la comunità si unisce, si possono compiere passi significativi verso un immediato futuro nel quale ogni donna possa sentirsi meno sola e più al sicuro».

Il flash mob è stato così interpretato con una metafora, da Francesca, una componente di Lab Donne: «Scendere in piazza a urlare la libertà e la sorellanza è come la preghiera. C’è chi ci crede e chi no. Ma chi crede al potere delle parole, dei riti, delle riunioni, delle voci, crede alle preghiere, che sono atti e fatti a valore universale. Fanno cultura, smuovono gli animi, creano solidarietà».

Altri appuntamenti sono programmati nella giornata di domenica 24 alle ore 11,30 in piazza 1 Maggio a Melicucco e alle ore 18,00 presso il Centro Commerciale “Porto degli Ulivi” corridoio entrata centrale.