VIDEO | All’Istituto di Criminologia di Vibo Valentia è stato presentato il libro “Vite spezzate”, dedicato al ragazzo di Soriano ucciso nell'ottobre del 2012. Presente anche il procuratore Falvo
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«Questa è la ndrangheta, ragazzi!». Martino Ceravolo lo ripete con forza agli studenti intervenuti alla presentazione di “Vite spezzate”, il libro scritto da Maria Maiolo, in memoria di Filippo, il suo ragazzo di soli 19 anni ucciso la sera del 25 ottobre del 2012 per essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Una vittima innocente della ‘ndrangheta, quindi. Una studentessa legge parte della sua storia: «Aiutava il padre Martino nell’attività di venditore ambulante…». Non riesce ad andare avanti, si commuove mentre scoppia un applauso di incoraggiamento.
All’Istituto di Criminologia di Vibo Valentia è presente il procuratore capo Camillo Falvo. «Oggi – afferma il magistrato – è una giornata importante non solo perché è il compleanno di Filippo, ma perché ci dà l’opportunità di imparare, ci fa capire che bisogna stare lontani da certe dinamiche e mentalità».
Presenti pure il questore Raffaele Gargiulo, il comandante provinciale dei carabinieri Bruno Capece e il rettore dell’Istituto Saverio Fortunato. In platea anche il consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, e il commerciante di Nicotera, nonchè testimone di giustizia, Carmine Zappia.
Oggi Filippo Ceravolo avrebbe compiuto 29 anni. Nessuno restituirà a papà Martino il figlio, ma il delitto non può e non deve restare impunito. È fiducioso l’avvocato Michele Gigliotti, che assiste la famiglia Ceravolo. In sala anche Elsa Tavella, la mamma di Francesco Vangeli, sparito ad ottobre 2018 da Scaliti di Filandari ed il cui corpo non è stato ancora. «Ma ho fiducia nella giustizia», ripete anche lei. È la battaglia dei familiari che continuano a lottare alla ricerca della giustizia per i propri cari. Una battaglia che attende ora i fatti, cioè i risultati investigativi più volte auspicati.