Un folto gruppo di visitatori ha partecipato alla degustazione dei vini locali dei produttori di Bivongi, Bianco e della Locride all’interno della suggestiva location del chiostro e della chiesa di San Francesco di Gerace. Oltre ai vini, i presenti hanno potuto apprezzare diverse prelibatezze locali come salumi, formaggi e marmellate.

Per l’occasione, la chiesa di San Francesco è stata, inoltre, vetrina di un’esposizione di gioielli, coloratissime collane disposte accanto ai pregiati vini. «È importante non solo per le nostre aziende vinicole che oggi si stanno facendo conoscere in tutto il mondo, ma anche perché un'occasione per poter sponsorizzare i nostri territori e non solo, anche i nostri prodotti unici» spiega l’assessore regionale alle politiche sociali, Tilde Minasi: «Stavo appena facendo un giro tra questa esposizione di collane, alcune fatte proprio con la ginestra che è un nostro prodotto unico. Quindi credo che sia importantissimo per questi territori avere oggi questa vetrina che non è solo nazionale, ma mondiale».

Presente all’evento l’imprenditore agricolo Francesco Macrì: «Questi eventi sono tutti importanti, questo particolarmente perché la prima volta che il Concorso mondiale del vino di Bruxelles arriva in Calabria e nelle sue tappe ne ha fatta una in provincia di Reggio. Il Gal delle Terre locridee ha scelto come punto focale di questo incontro Gerace, che secondo noi è il posto più bello della Calabria, forse d'Italia, ed è sempre molto sottovalutato, e abbiamo fatto questa provocazione: mettere i vini del territorio insieme ai gioielli».

«Questo - ha aggiunto Macrì - perché anche quella è una cosa sottovalutata da tutti, ma noi abbiamo grandissime potenzialità che vanno assolutamente espresse. Oggi siamo molto contenti di essere qua con amministratori locali, l'assessore Gallo che è molto attento alle problematiche del territorio e con tutti i produttori che ci credono. È un peccato se la politica non dovesse capire che a questo punto, siccome i produttori ci credono e la gente ci crede, ci dovrebbero credere anche loro».

Un'occasione importante per la Locride anche in vista della candidatura a Capitale della Cultura 2025. «Difatti fa anche questo parte di questo progetto, secondo me enorme - continua Macrì - È la prima volta che mi capita di parlare di questa cosa, voglio ringraziare la Città Metropolitana di Reggio Calabria, di cui la Locride fa parte, per aver voluto sposare questa candidatura e per presentare la candidatura della Locride in questi giorni al Ministero dei Beni Culturali. Noi speriamo di vincere, naturalmente, sennò non ci saremmo messi in gioco, però anche non vincendo è una tappa importante verso la consapevolezza di questo territorio che spesso non ne ha, perché è stato sempre abbandonato dalla politica e oggi, invece, dal basso si fanno queste cose e dal basso stiamo riuscendo ad avere molto più risultati che con fasulli politici che non ci hanno aiutato per niente».

Gli ospiti hanno in seguito proseguito il percorso alla Villa romana di Casignana, dove trai mosaici del sito archeologico, assaporano l'esperienza del vino passito. Bianco sarà l’ultima tappa del viaggio dove, nella Scuola di  cucina "Uno chef per Elena e Pietro", esempio locale di impegno sociale e per qualità professionale, si potranno gustare alcune pietanze legate alla storia e alle colture del territorio.