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Di elefanti a passeggio per la Sila si parla da tempo, soprattutto per cercare di offrire una spiegazione alla straordinaria riproduzione in pietra ospitata nella terra dei giganti di Campana, in località Incavallicata, dove, affascinante e maestoso, si eleva questa misteriosa roccia alta cinque metri e mezzo, in cui chiaramente si distingue la sagoma del pachiderma.
Il mistero dei giganti scolpiti nella roccia
Si tratta di una scultura vecchia di duemila anni e danneggiata dalle intemperie o, molto più semplicemente, di una rupe casualmente modellata dal vento? L’interrogativo vero, però, è un altro: chi avrebbe potuto scolpire nella pietra l’effige di un elefante, animale sconosciuto a quei tempi alle popolazioni di quelle zone? Storici e archeologici hanno provato ad offrire una spiegazione tirando in ballo la spedizione in terra italica di Pirro, il re dell’Epiro giunto a Taranto nel 281 a.C. per difendere le popolazioni della Magna Grecia dalle mire espansionistiche di Roma.
Si pensa ad un passaggio di Pirro tra i boschi dell'Altopiano
Riparando in Sicilia, con al seguito una ventina di elefanti indiani, Pirro avrebbe attraversato l’altopiano insieme a quelli che centurioni e pretoriani chiamarono “buoi lucani”. Una leggenda, finché nei giorni scorsi, dalle rive asciutte, causa prolungata siccità, del Lago Cecita, sarebbero spuntate fuori un paio di zanne di avorio insieme ai fossili di un grosso animale che avrebbe le sembianze del grosso mammifero. Per adesso siamo nel campo delle indiscrezioni, di post a mezza bocca pubblicati su facebook. In cui, tra l’altro, si annuncia la convocazione di un incontro nel rifugio del Cupone per il prossimo 25 novembre, da parte della sovrintendenza.
Salvatore Bruno