VIDEO | Durante il Venerdì Santo la statua della Madonna è stata portata in corteo lungo le vie del centro storico. Nulla da fare invece per il rito che prevede la flagellazione delle gambe per manifestare la propria fede in Cristo (ASCOLTA L'AUDIO)
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Soddisfazione, malinconia e rabbia. Un mix di emozioni quello vissuto nella serata del Venerdì Santo dai cittadini di Nocera Terinese. Dopo due anni di stop, causa Covid, la pietà lignea venerata dai noceresi durante i giorni della Settimana Santa ha varcato la soglia della chiesa dell’Annunziata e ha percorso, anche se in parte, le vie del centro storico nel comune del Catanzarese. Allo stesso tempo, però, non si è verificato il rito che, da secoli, accompagna la processione: i Vattienti, uomini che si sottopongono alla flagellazione delle gambe per manifestare la propria fede in Cristo attraverso il dolore.
Soddisfazione, dicevamo. Dopo un lungo tira e molla tra le autorità ecclesiastiche e i commissari prefettizi, che al momento amministrano il Comune, sembrava che la processione non dovesse avere luogo a causa di una sorta di “paura” che a seguito dell’uscita della statua anche gli autoflagellanti avrebbero potuto eseguire il tradizionale rito. Infatti, con apposita ordinanza, sono stati vietati i Vattienti per motivi igienico sanitari. Ma l’impegno delle associazioni presenti sul territorio e la volontà dei cittadini ha fatto sì che almeno la processione del venerdì si svolgesse.
Malinconia, perché chi conosce e vive Nocera sa bene quanto il popolo tenga alle manifestazioni della Settimana Santa nella loro totalità. Infatti, tradizionalmente, le processioni sono due - una il venerdì sera e l’altra il sabato durante la giornata – e i circa 100 autoflagellanti che escono nel durante sono parte integrante di esse. Insomma, i due giorni più importanti dell’anno per la comunità nocerese.
Anche rabbia, sì. Giusto o sbagliato che sia, non è stata data una vera motivazione al blocco dei Vattienti e delle altre manifestazioni. E da quanto traspare le autorità non hanno voluto assumersi le responsabilità per la gestione degli eventi. Anche perché nell’altro centro calabrese - Verbicaro (Cs) - dove si verifica un rito molto simile di flagellazione, nella serata di Giovedì Santo, i Vattienti ci sono stati grazie all’organizzazione magistrale del sindaco e dell’amministrazione comunale.