L’amore per Dio e la passione per il giornalismo. Don Enzo Gabrieli, parroco di San Nicola di Bari a Mendicino, celebra venticinque anni di sacerdozio e festeggia la rielezione a consigliere dell’Ordine dei giornalisti della Calabria: «Ringrazio tutti per la fiducia e l’affetto».

È il 19 marzo 2000. Il Giubileo è cominciato da alcuni mesi, quando monsignor Giuseppe Agostino appone le mani sul capo di don Enzo Gabrieli, all’epoca appena ventisettenne: «Ero segretario del vescovo, e fu lui a decidere di ordinarmi sacerdote proprio nel giorno del suo onomastico. La Provvidenza vuole che le nozze d’argento del mio sacerdozio coincidano quest’anno con il Giubileo proclamato da Papa Francesco».

Cresciuto a Rogliano in una famiglia profondamente religiosa, da adolescente don Enzo Gabrieli frequenta la parrocchia e indossa la tunica di chierichetto. Dopo il diploma, si iscrive all’università e si fa le ossa come giornalista in una testata locale: «Dentro di me sapevo però che la mia strada sarebbe stata quella del sacerdozio. Il primo incarico di parroco è nel piccolo comune di Carpanzano, dove don Enzo rimane sei mesi: «Il primo ottobre del 2000 mi è stata affidata la parrocchia di San Nicola di Bari a Mendicino. È una comunità bella, affascinante, numerosa e, per questo, anche faticosa da amministrare».

Don Enzo Gabrieli arriva a Mendicino con l'obiettivo di trasformare in realtà un progetto ambizioso: «Monsignor Agostino mi incaricò di realizzare la nuova chiesa di contrada Pasquali, ma riuscimmo a individuare il terreno adatto soltanto dopo quindici anni. Nel frattempo, mi dedicai a costruire una comunità che fosse fatta prima di tutto di persone. In fondo, non saremmo stati in grado di edificare una chiesa, se non ci fossero stati i fedeli. Un prete senza una comunità non è nessuno».

A Mendicino, il nome di don Enzo Gabrieli è legato indissolubilmente al settimanale Parola di Vita, la cui redazione è ospitata in una struttura adiacente al Santuario di Santa Maria dell'Accoglienza, nel bel centro storico del comune delle Serre cosentine. E non soltanto: «Dopo aver aiutato le popolazioni terremotate di San Giuliano di Puglia e dell'Aquila, abbiamo compreso che l'associazione degli Scout non era più adeguata al tipo di impegno civile che volevamo portare avanti. Da qui, è nata l'idea di fondare la Protezione Civile alla quale, in poco tempo, si sono iscritti tantissimi cittadini di Mendicino, giovani e meno giovani».

Don Enzo Gabrieli elenca soltanto alcune delle missioni che, nell'arco di un quarto di secolo, hanno portato i volontari della Protezione Civile di Mendicino in giro per il mondo: «Siamo stati cinque volte in missione in Albania e in Mongolia, dove abbiamo costruito un forno a legna e insegnato l'arte della panificazione agli abitanti del posto».

Sacerdote, giornalista e anche postulatore nelle cause dei Santi. «Natuzza Evolo, suor Elena Aiello, don Carlo de Cardona, Elisa Miceli, San Nicola Saggio, Angela Filippelli e il martire Nazareno Lanciotti, ucciso in Brasile il 2001, sono soltanto alcuni dei processi di santificazione che mi sono stati assegnati nel corso degli anni dalla Santa Sede».

In chiusura di intervista, don Enzo Gabrieli dedica una riflessione al Giubileo straordinario della Speranza indetto da Papa Francesco: «Dobbiamo farci portatori di speranza, facendo appello alla forza che ognuno di noi si porta dentro. Il mondo che ci è stato consegnato da Dio ha bisogno di uomini e donne che sappiano tendersi la mano a vicenda, soprattutto nella nostra Calabria».