La vicepresidente della Regione: «La scuola rappresenta uno strumento unico per la società per stare vicino alle famiglie, ancor più in un momento di congiuntura economica così drammatica come quella che stiamo vivendo»
Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
«Uno sforzo corale, al di là delle competenze territoriali, per dare al mondo della Scuola calabrese il giusto supporto e la più razionale programmazione sulla base delle reali esigenze dei territori». È questo il messaggio che la Regione Calabria ha lanciato ieri alle Amministrazioni Provinciali calabresi ed alla Città Metropolitana di Reggio Calabria, nel corso di un incontro tecnico dedicato al dimensionamento scolastico, fortemente voluto dal vicepresidente con delega all’Istruzione, Giusi Princi.
Quest’ultima, nell’aprire i lavori, ha fatto presente l’importanza del tema dimensionamento per la Giunta regionale e che è intento del Presidente Occhiuto, oltre che suo, aumentare i fondi per il diritto allo studio, proprio perché «la scuola rappresenta uno strumento unico per la società per stare vicino alle famiglie calabresi, ancor più in un momento di congiuntura economica così drammatica come quella che stiamo vivendo». «Ecco perché – ha spiegato Giusi Princi – abbiamo previsto l’istituzione delle borse di studio, per le scuole di primo e secondo grado, basate sul reddito delle famiglie ma anche sul merito dello studente».
Entrando nel dettaglio del dimensionamento scolastico, il vicepresidente ha fatto presente che «dal ministero non sono stati ancora comunicati alle Regioni i numeri delle autonomie scolastiche distribuiti per territorio, motivo per il quale non sarà possibile definire entro breve le nuove linee guida che riguardano il dimensionamento. In futuro saranno infatti le Regioni, sulla base del numero delle autonomie attribuite, ad assegnarle ai territori non più secondo parametri numerici bensì su precisi indicatori volti soprattutto a salvaguardare le aree marginali e ad alto rischio di dispersione scolastica».
Stante così le cose, i rappresentanti delle istituzioni presenti hanno convenuto di confermare per l’Anno Scolastico 2023-24 gli attuali parametri numerici, già in deroga all’impianto normativo generale, come da Legge di Bilancio n.178 del 30/12/20200, ancora vigente nel merito. Specificatamente, manterranno le autonomie quelle istituzioni scolastiche che passano da minimo 600 alunni a 500, e da minimo 400 alunni a 300 per i Comuni montani e/o con specificità linguistiche ovvero isole.
Le istituzioni scolastiche di secondo grado potranno, invece, ampliare l’offerta formativa con nuovi indirizzi, secondo i parametri comunicati all’Anci e, per il tramite dell’U.S.R., alle istituzioni scolastiche con apposita nota a firma del Vicepresidente. Acquisite le richieste di ampliamento dell’offerta formativa da parte delle istituzioni scolastiche interessate, saranno gli enti locali a dover deliberare apposito piano trasmettendolo all’Assessorato regionale all’Istruzione entro il 10 dicembre 2022.
All’incontro hanno preso parte anche il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Antonella Iunti, e il Dirigente del settore Diritto allo Studio, Anna Perani, in rappresentanza del Direttore generale del Dipartimento Istruzione, Maria Francesca Gatto.