Non andrà meglio negli altri territori della regione. I tagli, secondo l'analisi di Tuttoscuola, rischiano di rendere ingestibile il sistema e incrementare oltremodo il lavoro dei presidi e dello staff amministrativo
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Nessuna chiusura di sede scolastica ma gli effetti del dimensionamento si abbatteranno sugli accorpamenti amministrativi e sul lavoro dei dirigenti scolastici e direttori amministrativi allontanandoli da studenti e famiglie. La riforma della rete scolastica prevista dal Pnrr e attuata dal Governo, che nulla a che vedere con il fenomeno della natalità, in Calabria produrrà una vera e propria “ecatombe” di istituti. A tratteggiare il quadro, Tuttoscuola, sito di informazione specializzato.
L'analisi di Tuttoscuola
In Calabria vengono soppresse quasi un quarto delle istituzioni esistenti. Tuttoscuola fa rilevare: «Il numero delle 360 istituzioni scolastiche funzionanti in questo anno scolastico si ridurrà di 79 unità già dal 2024/25, di altre due dall’a.s. 2025/26 e di ulteriori tre dal 2026/27, attestandosi alla fine a 276 con una soppressione complessiva di 84 istituzioni scolastiche (il 23,3% in meno)». A seguito della riduzione, la Regione ha previsto «numerosi accorpamenti di scuole e plessi scolastici tra le istituzioni rimanenti». Accorpamenti che, in particolare per le istituzioni del primo ciclo, sfoceranno in situazioni «al limite del controllo e della gestione da parte della dirigenza scolastica preposta e dei dsga coinvolti».
Partendo dai dati della Calabria, il portale illustra le possibili conseguenze del dimensionamento scolastico a livello nazionale: «Nel 2001 a livello nazionale ciascun dirigente scolastico si occupava in media di 3,9 sedi scolastiche. Nel 2022 di 5,2; nel 2032 ciascuno ne seguirà in media 6,1. Qualcuno – è questa la sorpresa – si dividerà anche tra 20 o 30 sedi a decine di chilometri di distanza. Un numero veramente eccessivo se ci si aspetta che possa svolgere il ruolo di “leader educativo” della comunità scolastica alla quale sovraintende, come si legge nei documenti ministeriali e nella letteratura anche internazionale; il rischio è che si ritrovi ad essere suo malgrado un burocrate».
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Il caso clamoroso nel Vibonese
Il caso più clamoroso arriva dal Vibonese: «Dal prossimo anno vi sarà una istituzione scolastica di Tropea con ben 33 plessi scolastici da gestire, un’altra con 29, una terza con 28 e altre tre rispettivamente con 20, 18 e 17 sedi da amministrare». Prendere un appuntamento con il preside? Sarà una missione impossibile.
Se il dirigente dovesse trascorrere una settimana in ogni sede (di cui, per dirne una, è responsabile anche penalmente della sicurezza) impiegherebbe quasi l’intero anno scolastico per visitarle tutte. Lo stesso vale per il suo staff amministrativo.
E non solo: «Nella provincia di Catanzaro – calcola Tuttoscuola – funzionerà una istituzione scolastica con 28 plessi scolastici, un’altra con 27 e ulteriori quattro rispettivamente con 19, 18, 17 e 16 scuole da gestire e amministrare. Nella provincia di Cosenza funzioneranno due istituzioni scolastiche con 23 scuole e una con 21, oltre a quattro rispettivamente con 17 e 16 scuole da gestire». Nel Reggino il quadro non varia di molto: «una istituzione scolastica con 23 scuole da amministrare, un’altra con 21 scuole, una terza con 19 plessi e due con 17 scuole».