Si punta a mettere in collegamento il Pollino e il mare Jonio con specifici percorsi nell’area della Sibaritidite. La (ri)scoperta di una parte della Calabria spesso diseredata ma dall’elevata capacità di accoglienza
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Unire l’area del Pollino con la Sibaritide è da sempre un pensiero che veleggia nelle intenzioni di chi si occupa di turismo.
Con il sostegno della Fondazione con il Sud e Finanza Etica e il supporto dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari, è questa la proposta della Catasta, l’impresa sociale che gestisce l’hub turistico del Parco nazionale del Pollino a Campotenese di Morano Calabro e il bike point della Ciclovia dei Parchi della Calabria. Con la presentazione del progetto Pollino – Sybaris, la Catasta è pronta a scommettere forte sulla conurbazione territoriale delle due macro-aree per aumentare la proposta turistica imperniando il tutto su un turismo sostenibile e culturale.
Sfruttando una mobilità definita dolce, l’intento è quello di offrire ai turisti un panoramico passaggio, dalla montagna al mare, scoprendo il variegato patrimonio culturale, storico, sociale e naturalistico dell’Alto Ionio Cosentino.
La proposta e la discussione del progetto Pollino-Sybaris ha visto la luce al Museo delle Sibaritide grazie ai soci fondatori di Catasta, Giovanni Gagliardi, Donato Sabatella, Manuela Laiacona e Sergio Senatore, che ne hanno condiviso gli obbiettivi con stake holder dei due territori con oltre 80 operatori privati, consorzi turistici e di produzione agroalimentare e 20 amministratori pubblici.
Un interesse tangibile ha incentivato il dibattito imperniato sulla costituzione di un “polo” che possa accomunare le diverse realtà coinvolte che dovranno essere gli attori principali premiando la cooperazione con spirito di lungimiranza.
Il lavoro di squadra tra gli specialisti del settore, suffragati dalla vicinanza di imprenditori, artigiani ed enti di qualsiasi forma giuridica, potrà essere dunque il volano verso il raggiungimento dell’obbiettivo primario, quello cioè di abbattere le distanze e rendere le zone interessate territorio da scoprire.
«Progetti del genere possono essere uno stimolo per la comunità – il pensiero dei soci di Catasta -, come continuano a confermare gli ultimi report, territori che hanno successo sono quelli che si organizzano meglio, che si strutturano con un’offerta chiara, completa, coerente. L’approccio di rete è vincente e per questo invitiamo ad essere parte del progetto, a condividere e sviluppare idee. È il tentativo di rendere più organica un’offerta turistica che fino ad ora estremamente frammentaria. Pollino-Sybaris potrebbe essere un buon banco di prova di lavoro corale – conclude la nota diffusa dai proponenti -, l’occasione di cooperare, di lavorare insieme alla creazione di una dmo forte per peculiarità distintive e identitarie, capace di soddisfare la domanda dei nuovi turismi, con tutte le carte per essere una motivazione di viaggio».
Una nuova proposta che possa unire le vette del Pollino al mare cristallino della Sibaritide, una sorta di funivia ideologica per favorire la (ri)scoperta di un territorio spesso maltrattato e disilluso.