Se quattro anni fa gli avessero detto che quell’esperimento tra amici sul retro della sua pizzeria, sarebbe diventato un brand di successo, si sarebbe fatto una grassa risata. Lui è Marco Macrì, giovane imprenditore di Caulonia e “papà” dello ’Ndujattone, il dolce salato natalizio che dal 2017 durante le feste impreziosisce le tavole dei calabresi, anche fuori regione.

«Ho sempre avuto la passione per la pasticceria – racconta Macrì - una professione che può trasformarsi in una forma d’arte dove la creatività mista a capacità di esecuzione è la chiave per proporre sempre prodotti di elevata qualità, che sanno guardare al futuro senza dimenticare le radici della tradizione. ‘Ndujattone, il nostro panettone con gocce di ‘nduja, è stata la mia prima creazione ad ottenere un successo di cui vado orgoglioso e che mi ha spinto a continuare nella mia opera di ricerca. E’ stata un’idea nata per gioco, quando decidemmo di fare il panettone nel forno della pizza. Abbiamo deciso di unire il prodotto tipico per eccellenza della nostra regione con quello della tradizione meneghina. Il nostro marchio sta crescendo anno dopo anno. E ci lusinga anche vedere diversi tentativi di imitazione».

Al di là dell’intuizione, il prodotto è stato pensato utilizzando elementi di eccellenza e di qualità. Un connubio che ha portato risultati evidenti. «Sicuramente il mio passato e i miei studi di economia mi hanno aiutato nella promozione del brand – ha proseguito Macrì - Fare imprenditoria seria in Calabria è possibile, a condizione che le aziende facciano rete. Questa è la mission che da anni portiamo avanti. Sulla scia dell’exploit dolce e piccante, Macrì si è cimentato in nuove produzioni dolciarie, nel solco della tradizione natalizia calabrese. «Sicuramente non è un punto di arrivo ma di partenza – conclude - In Calabria esistono tante realtà che lavorano sodo e meritano, ed è importante far crescere la rete e andare avanti. Per avere un prodotto di successo al netto della dedizione serve uno studio e delle materie prime di alta qualità».