Il magistrato ha lavorato per 23 anni in Calabria e per un periodo é stato anche presidente della sezione penale del Tribunale di Lamezia Terme: «I genitori sono riusciti a trasformare il più grande dei dolori in un'occasione di riscatto per la nostra terra»
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«I genitori di Dodò Gabriele sono riusciti a trasformare il più grande dei dolori in un'occasione di riscatto per la nostra terra». Lo ha detto il presidente del Tribunale dei minorenni di Trento, Giuseppe Spadaro, ricevendo a Crotone il premio "Dodò Gabriele", dedicato al bambino di 9 anni ucciso per errore nel 2009 in un agguato di mafia mentre assisteva ad una partita di calcetto.
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«Mi chiedo, però - ha aggiunto Spadaro - e vi chiedo: negli ultimi decenni lo Stato ha certamente messo in campo i suoi migliori uomini in Calabria. I migliori magistrati, i migliori investigatori. E vi garantisco che è così, per quel che vale la mia opinione. Ma allora perché quattro pecorari che negli anni '70, per fare soldi, sequestravano e tagliavano orecchie, sono diventati una holding che gestisce oltre 40 miliardi di euro l'anno? Come è possibile che gentaglia che non sa dire due parole di seguito in italiano sia diventata così forte da infiltrarsi ovunque, in Italia e nel mondo? C'è qualcuno che è in grado di rispondermi? Ebbene, io credo che qualcosa in Calabria e nel nostro Paese non sia andato per il verso giusto».
Spadaro, prima di trasferirsi a Trento, ha lavorato per 23 anni in Calabria e per un periodo é stato anche presidente della sezione penale del Tribunale di Lamezia Terme.