VIDEO | Ospite degli studi del nostro network, il comandante del Reparto dei carabinieri Sila illustra le attività svolte all'interno del polmone verde della Calabria
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«Lavorare per la tutela dell'ambiente mi riempie di orgoglio». Il tenente colonnello Angelo Battista Roseti è alla guida del Reparto carabinieri forestali del Parco nazionale della Sila dal 2016. Un protocollo operativo lega l'Arma all'Ente parco e traccia gli obiettivi da perseguire.
In provincia di Cosenza i presìdi territoriali all'interno del Parco nazionale della Sila si trovano a Camigliatello, Lorica e Cava di Melis. I carabinieri forestali hanno la missione di proteggere questo straordinario scrigno di biodiversità, prima di tutto dal rischio incendi. Dopo il drammatico rogo che nel 2017 mandò in fumo circa tremila ettari di superficie boschiva, il fenomeno negli ultimi anni si è fortunatamente ridotto, merito - spiega il tenente colonnello Angelo Roseti - di una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini.
I carabinieri forestali sono impegnati nel contrastare l'abbandono dei rifiuti da parte dei visitatori, attraverso il posizionamento di foto-trappole: «La decisione dei Comuni di eliminare i cassonetti, dove spesso la spazzatura rimaneva per giorni prima di essere ritirata, facilita senza dubbio il nostro lavoro», continua il tenente colonnello Angelo Roseti.
La transumanza delle decine di mandrie presenti nel territorio cosentino del Parco nazionale della Sila richiede controlli oculati, specie per quanto riguarda le malattie che dagli animali potrebbero essere trasmesse all'uomo. L'ottanta per cento del Parco è coperto da superficie boschiva. «Nel Parco, se si escludono il bracconaggio e il divieto di aprire cave per il recupero di materiali, in linea di massima è tutto consentito - chiarisce il tenente colonnello Angelo Roseti - controlliamo le autorizzazioni boschive una a una e supportiamo la Regione Calabria».
D'estate la Sila è presa d'assalto dai turisti. I consigli del tenente colonnello Angelo Roseti: «Non parcheggiate le auto sui prati, ricordate che in montagna il clima cambia velocemente, non abbandonate i sentieri tracciati e cucinate soltanto nelle aree attrezzate».