Cosenza si appresta a celebrare sabato il Pride con il patrocinio del Comune guidato dal sindaco Franz Caruso. Una decisione che, secondo molti, lava l’onta della mancata condivisione dell’iniziativa nel 2017, l’ultima volta che la festa arcobaleno colorò le strade della città Bruzia. Un No al patrocinio, quello dell’allora sindaco Mario Occhiuto, che ancora viene vissuto dalla comunità LGBTQIA+ calabrese come un incomprensibile rifiuto. 

Di questo e del significato del Pride, si è parlato oggi a Dentro la notizia, nella puntata condotta da Enrico De Girolamo. Nessun ospite in studio, ma numerosi contributi esterni, a cominciare dall’intervista di Salvatore Bruno a Franco Grillini, storico attivista italiano, ex parlamentare e presidente onorario dell’Arcigay. «Il Pride è una festa - ha detto Grillini – che ha un grandissimo significato. E non bisogna certo essere omosessuali per parteciparvi. È una grande festa di popolo all’insegna dell’inclusività, delle libertà individuali, dei diritti. Non è un caso, infatti, che questa manifestazione nata come Gay Pride oggi si chiami solo Pride, proprio a sottolineare il suo significato generale e il messaggio che esprime».

A chi critica, affermando che queste manifestazioni spesso sfociano in eccessi ed esibizionismi, Grillini oppone una replica misurata: «Il Pride è totalmente inclusivo. Chi partecipa lo fa come gli pare e si veste come gli pare. C’è la pessima abitudine di alcuni di scambiare la parte per il tutto, anche forse per cercare motivi di biasimo. Bisogna concentrarsi invece sulle istanze, sulla battaglia politica a favore dei diritti delle minoranze che il Pride esprime. Non potete chiederci di fare un funerale, perché è una festa. La festa del Pride».

Diametralmente opposta l’opinione di Nino Spirlì, che dal 2020 al 2021, dopo la morte di Jole Santelli, ha ricoperto la carica di presidente facente funzioni della Regione Calabria. Noto per le sue posizioni decisamente conservatrici sull’argomento, nonostante la sua omosessualità dichiarata, Spirlì, in collegamento con lo studio di LaC, ha definito questa manifestazione «un inutile carnevale».

«Queste manifestazioni non hanno la capacità di trattenere gli estremismi - ha spiegato -, dunque forzano il messaggio. Così succede che, a fronte di chi vive la propria omosessualità in maniera discreta e serena, c’è chi fagocita la scena. A chi mi accusa di essere omofobo, voglio ricordare che 39 anni fa, proprio perché omosessuale, sono stato massacrato, stuprato e lasciato mezzo morto sul pavimento di casa. Mi sono risvegliato dopo 3 giorni di coma. Ho ricostruito la mia seconda vita a pezzetti. Sto parlando del Pride, non dell’omosessualità. E a mio parere il Pride è il giorno della rabbia, non dell’orgoglio».

A fare da contraltare alle critiche di Spirlì c’era Francesco Alimena, capogruppo Pd al Consiglio comunale di Cosenza, che ha rimarcato le ragioni del patrocinio: «Con il patrocinio il Comune sana una ferita, quella inferta nel 2017 quando con un comunicato infarcito di razzismo e omofobia venne annunciato il No. Il Pride richiama anche l’orgoglio del Sud, avanguardia dei diritti della comunità LGBTQIA+. Non dimentichiamoci che l’Arcigay è nata dopo il delitto omofobo di Giarre, nel 1980. Come non va dimenticato che in Calabria, a Isola Capo Rizzuto, fu aperto il primo camping gay friendly. Esempi di come il Sud sia sempre stato in prima linea su queste tematiche». A dargli manforte anche Alice Malavenda, attivista e organizzatrice del Pride di Reggio Calabria che si terrà il 27 luglio, a 10 anni dal primo tenuto nella città dello Stretto. Puoi rivedere la puntata su LaC Play.

L'intervista integrale di Salvatore Bruno a Franco Grillini