VIDEO | In corso le operazioni di sanificazione di testi e manoscritti. Saranno spostati temporaneamente alla Nazionale e all'archivio di Stato per consentire il restauro dei locali. I lavori dovrebbero concludersi entro i prossimi due anni
Tutti gli articoli di Attualità
Chiusa al pubblico, ma in procinto di rifarsi il look con l’ambizione di diventare tra i poli librari di maggiore interesse del Mezzogiorno d’Italia. C’è fermento tra le mura della Biblioteca civica di Cosenza: con l’ausilio dei fondi del Cis, sono iniziate le procedure di sanificazione dei volumi attraverso trattamenti antiparassitari a base di anidride carbonica effettuati, tramite kill box, da un’azienda specializzata, l’Alma di Roma. Questa fase terminerà nel mese di maggio.
Dieci chilometri di libri
Tra il fondo manoscritti, con opere riconducibili anche a Bernardino Telesio e Tommaso Campanella, i corali miniati del quindicesimo e sedicesimo secolo utilizzati nelle abbazie e nei capitoli cattedrali per la preghiera, le antiche pergamene alcune risalenti all’alto Medioevo e pubblicazioni di pregio più recenti, l’opera di restauro riguarda un patrimonio complessivo di circa 250mila tomi. Se messi in fila l’uno dietro l’altro, comporrebbero un serpentone da ben dieci chilometri lineari. Contestualmente un altro gruppo di esperti, che fa capo alla Biblion di Torino, si occupa della ricognizione e catalogazione dei libri, destinati ad essere ricoverati in speciali buste ossigenate e trasferiti in parte nella Biblioteca Nazionale, in parte all’Archivio di Stato, in parte in alcuni magazzini con precisi requisiti sotto il profilo delle norme antincendio, dell’altezza rispetto al pavimento, delle temperature e del grado di umidità.
Trasloco temporaneo
Uno spostamento temporaneo per consentire il restauro dei due immobili in cui la Biblioteca civica di articola: il palazzo dell’Accademia, costruito nei primi anni del novecento e quello dell’ex convento di Santa Chiara, passato dal demanio alla proprietà del Ministero della Cultura, risalente al sedicesimo secolo. «I libri torneranno nei locali debitamente ristrutturati» assicura Antonio D’Elia, presidente dell’Accademia Cosentina e della Biblioteca civica, ente morale nel cui consiglio di amministrazione siedono i rappresentanti della Provincia e del Comune di Cosenza. «In tal senso abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con il Ministero della Cultura, nella persona della direttrice generale delle biblioteche Paola Passarelli, con la segretaria regionale della Calabria ai beni culturali Maria Mallamace, con la soprintendente archivistica e bibliografica della Calabria Giulia Barrera. Queste operazioni di trasloco peraltro si svolgono anche sotto la vigilanza della soprintendente ai beni culturali Paola Aurino, del responsabile unico del Cis, il Contratto Istituzionale di Sviluppo, il tenente colonnello dei carabinieri Luigi Aquino e dell’ingegnere Antonella Rino del Comune bruzio».
La partita della gestione
Durante il periodo necessario per il restauro, i lavori dovrebbero concludersi entro i prossimi due anni, si aprirà la partita della gestione, per dare una stabilità finanziaria all’attività della Biblioteca: «Attualmente – spiega D’Elia – stiamo lavorando per risanare i conti. Siamo in trattativa con il Demanio, ex proprietario del convento di Santa Chiara, al quale dobbiamo canoni di locazione arretrati per un importo di centinaia di migliaia di euro. Abbiamo aderito ad una rottamazione per estinguere i debiti con l’Agenzia delle Entrate mentre, grazie ai contributi erogati dal Comune e dalla Provincia, ci stiamo impegnando per sanare le posizioni retributive e contributive dei dipendenti. Sono andati tutti in pensione tranne uno. È giusto che ricevano interamente tutte le spettanze maturate. Il nuovo corso – sottolinea ancora Antonio D’Elia – dovrà poggiarsi su solide basi di sostentamento economico affinché la fruizione del patrimonio librario sia compatibile anche con le spese di gestione e mantenimento della struttura».
Il privato che bussa
Diverse le ipotesi al vaglio: «Della gestione potrebbe farsi carico il Ministero dei Beni Culturali cui fa già capo la Biblioteca nazionale, diretta da Adele Bonofiglio, ma non è escluso un coinvolgimento dei privati. In questa ottica, abbiamo ricevuto una proposta avanzata dalla Fondazione Giuliani. In ogni caso il patrimonio librario non potrà mai spostarsi dai locali della Biblioteca civica».