L'intensa pioggia non ha fermato l’intitolazione a Cosenza dei giardini di piazza Europa a Dario Antoniozzi, politico cosentino di lungo corso, più volte ministro ed europarlamentare, anzi fra i precursori dell’Unione europea come dice il sindaco Franz Caruso.

«Abbiamo ritenuto doveroso intitolare uno spazio della nostra città – sottolinea il sindaco Franz Caruso – all’onorevole Dario Antoniozzi, eminente ed autorevole politico nazionale e calabrese, esponente di spicco della Democrazia Cristiana, che ha ricoperto incarichi di governo prestigiosi come ministro di importanti dicasteri, come quelli al Turismo e allo spettacolo, ai Beni culturali e ambientali, alla Ricerca scientifica, all’Agricoltura. Rilevantissima – ha aggiunto il primo cittadino  – anche la sua attività di parlamentare nazionale ed europeo. In quest’ultima veste, Dario Antoniozzi fu tra gli anticipatori della svolta europeista del nostro Paese tanto da lasciare l’incarico di ministro, al momento della sua elezione a parlamentare europeo, nel 1979, dedicandosi così all’Europa».

A testimonianza della grande eredità politica lasciata dal politico cosentino in tanti hanno partecipato alla cerimonia incuranti della pioggia e del mal tempo. C’erano esponenti politici praticamente di tutto lo schieramento dal consigliere regionale di FdI, Luciana De Francesco, all’esponente dem Maria Lucanto, all’ex sindaco di Cosenza Salvatore Perugini e tanti esponenti della maggioranza Caruso.

Ma soprattutto c’erano i familiari di Antoniozzi, fra cui il figlio Alfredo oggi deputato di Fratelli d’Italia, visibilmente emozionato. «Per me e la mia famiglia - ha detto il deputato - è davvero una grande emozione questo tributo che la città ha voluto dedicare a nostro padre. La scelta di intitolare a lui i giardini di piazza Europa ha un valore intrinseco per il ruolo che mio padre ha svolto in Europa dove è stato fra i fondatori del Ppe.  È stato parlamentare 27 anni ed europarlamentare per dieci contribuendo con i grandi uomini europei a costruire il partito popolare. Era amico e collega dei grandi statisti della nostra Repubblica: da Amintore Fanfani, di cui fu vice segretario nazionale della Dc, a Cossiga, Moro, Andreotti. La sua lunga attività politica l’ha sempre condotta sempre conservando nel cuore e nella testa la sua Cosenza. Ha fatto parte di un periodo in cui Cosenza, attraverso lui, Riccardo Misasi, Giacomo Mancini, Cecchino Principe, prima ancora Gennaro Cassiani, e tanti altri era una delle più importanti città italiane in ambito politico».

Dario Antoniozzi, pur essendo nativo di Rieti, si trasferì con la famiglia perché il padre Florindo raggiunse la città dei Bruzi in quanto direttore generale della Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania, gli è profondamente grata, perché fu durante il suo incarico di governo, come Ministro dello Spettacolo, che nel 1977, il teatro “Rendano” ottenne il riconoscimento di teatro di tradizione.

Dopo aver trovato un rifugio in un bar della zona è stato lo stesso sindaco Caruso a togliere il drappo della targa che dedica i giardini di piazza Europa a Dario Antoniozzi.