Pervasività del fenomeno corruttivo e occultamento di debiti fuori bilancio sono le maggiori criticità addebitate alle amministrazioni pubbliche calabresi dalla sezione controllo della Corte dei conti nel corso della consueta inaugurazione dell’anno giudiziario avvenuta questa mattina a Catanzaro. Nella dettagliata relazione formulata dal procuratore regionale, Rossella Scerbo, è stata infatti passata in rassegna tutta l’attività realizzata dalla magistratura contabile nell’anno appena trascorso. Attività di controllo che ha condotto a sequestri preventivi per una cifra complessiva a sei zeri.

 

«68 milioni il danno erariale prodotto da indebita percezione dei contributi comunitari»

 

13 milioni le somme sequestrate ante causam e sui sono ancora in corso accertamenti. La cifra più consistente di risorse confiscate riguarda la presunta distrazione di contributi pubblici per un valore di ben 11 milioni e mezzo. Colpisce poi l’ammanco milionario rilevato nei conti dell’amministrazione provinciale di Vibo Valentia: un milione e 200mila euro. Mentre a 200mila euro ammontano le somme confiscate a seguito dell’individuazione di false ricette mediche successivamente rimborsate dal servizio sanitario nazionale. 86mila euro, infine, i fondi spillati irregolarmente all’Inps per i trattamenti di fine rapporto.

 

Particolare attenzione è stata posta, inoltre, ai debiti fuori bilancio definiti dalla consigliera “una patologia costante”. Rispetto agli anni precedenti i giudici contabili hanno, infatti, etichettato il fenomeno come “preoccupante laddove è stata riscontrata l’emersione di una massa imponente di debiti fuori bilancio non riconosciuti cioè letteralmente occultati fino all’epilogo costituito dal dissesto dell’ente, vale a dire il fallimento dell’amministrazione. L’accertamento – ha aggiunto – delle correlate responsabilità comporta indagini di carattere contabile e ricostruzioni storiche-documentali molto complesse che vanno moltiplicate per il numero particolarmente elevato di enti locali dissestati o in predissesto della Regione Calabria”.

 

Luana Costa