Da una nota azienda tessile di Terni arriva il materiale per la produzione dei dispositivi di protezione iniziata nei giorni scorsi dagli immigrati ospiti dei progetti di accoglienza
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Dall’Umbria a Camini nel segno della solidarietà. Grazie alla sensibilità di un’azienda di Terni è giunto nel piccolo borgo della Locride un rifornimento di tessuti per la produzione di mascherine anti-Covid. Il borgo simbolo dell’accoglienza, grazie all’impegno del sindaco Pino Alfarano e della cooperativa Jungi Mundu, si fa così luogo di incontro di condivisione e speranze anche nella lotta contro il coronavirus.
Il tessuto è arrivato nel laboratorio solidale della Eurocoop, dove, grazie ai rifugiati ospiti dello Sprar, sarà impiegato per proseguire con la produzione a mano, iniziata nelle scorse settimane, delle preziose e introvabili mascherine, già distribuite gratuitamente e in grandi quantità a migranti, cittadini, enti e associazioni sui territori di Camini, Sant’Ilario e Ferruzzano.
«Esprimiamo tutta la nostra gratitudine per la vicinanza e il pensiero – dice il sindaco di Camini Alfarano – sarà prezioso per continuare a cucire le mascherine protettive, tanto importanti quanto introvabili. Questo ponte ideale tra Camini e Terni si rafforzerà, ne sono certo, sempre più, con scambi culturali e progetti comuni, non appena l’emergenza ce lo consentirà».
«Non possiamo che ringraziare di vero cuore gli amici umbri per l’importante contributo al nostro progetto di laboratorio solidale – sottolinea il presidente della Eurocoop Jungi Mundu, Zurzolo – Con i migranti è nata l’idea di una condivisione fattiva e concreta attraverso mascherine cucite da loro a mano e distribuite gratuitamente. Sono stata prodotte e consegnate sinora 4000 mascherine. Il tessuto giunto dagli amici umbri ci darà ora la possibilità di continuare andando a fornire anche associazioni, presidi medici e quanti si trovano in prima linea, a vario titolo, nel fronteggiare la malattia. In questo momento la solidarietà va moltiplicata e amplificata».