L'iniziativa intendeva omaggiare la 16enne vittima di femminicidio. I gruppi consiliari di maggioranza replicano: «No a strumentalizzazioni»
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I soggetti proponenti ritirano l’idea progetto di riqualificazione e ampliamento del Parco Fabiana Luzzi. Lo fanno, con amarezza, ma troppe polemiche si sarebbero elevate dopo la presentazione del progetto. Tra gli organizzatori anche i genitori di Fabiana, l’adolescente barbaramente uccisa e vittima di femmicidio, Rosaria Ferraro e Mario Luzzi. Ma anche l’associazione Mondiversi onlus-Centro Antiviolenza Fabiana e l’ingegnere Nilo Domanico.
Il passo indietro dei promotori
In una lunga lettera spiegano le ragioni della decisione, a partire dal significato culturale che avrebbe rappresentato il Parco ma anche ripercorrendo le tappe sin dall’inizio dell’elaborato per poi arrivare agli ultimi giorni:«In quest’ultimo periodo, si è assistito a comportamenti contraddittori e si è aperta una discussione che ha assunto aspetti e contorni spiacevoli e indesiderati, al punto che quello che voleva essere (e vuole essere) un Dono della famiglia alla comunità è stato frainteso e svilito. Il progetto è stato impropriamente coinvolto in un livello di discussione e di scontro non adeguato e che ha travalicato la loro riservatezza e la loro volontà». Gli organizzatori si riservano «di ripresentarlo in tempi migliori, quando ci sarà la sensibilità e la nobiltà d’animo per considerarlo per ciò che è: un inno alla vita ed un messaggio di comunione e di pace contro la violenza. Lacrime che diventano testimonianza».
La reazione di gruppi consiliari di maggioranza
La nota ha fatto registrare l’immediata reazione dei gruppi consiliari di maggioranza ricordando che in Consiglio comunale il progetto è stato approvato all’unanimità e prevede «l'ampliamento e la valorizzazione del parco periurbano intitolato a Fabiana Luzzi con una valutazione delle proposte progettuali che tengano conto dell’integrazione nel tessuto urbano, dei costi di realizzazione e manutenzione e della visione complessiva della città. Una scelta fatta nel rispetto della sofferenza altrui e del ruolo che rivestiamo, continua la nota, nella consapevolezza che l’azione motivata dall’empatia urlata non coincide necessariamente con quella moralmente più giusta».
Nel palesare la necessità di evitare strumentalizzazioni, la maggioranza esprime «la vicinanza totale ed autentica alla famiglia Luzzi-Ferraro sicura dell'impermeabilità della città di Corigliano-Rossano alle meschinità generate da valutazioni ipocrite e fuorvianti».