Il 6 agosto scorso è stata una data storica sia per la Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime che per i devoti di mamma Natuzza e tutta la comunità diocesana di Mileto-Nicotera-Tropea, che hanno visto la dedicazione della Chiesa di Paravati costruita per volontà della Madonna apparsa alla mistica.

Una giornata vissuta da tutti intensamente, ricca di emozioni e significati. Tra tutti, uno in particolare non sarà facilmente dimenticato: il vescovo della diocesi, mons. Attilio Nostro che cammina verso la maestosa porta in bronzo della Chiesa per il rito dell'apertura e, alzando le braccia, appoggia la sua mano sinistra su quelle di mamma Natuzza e la mano destra su quella di Gesù, le due enormi figure scolpite sul portone. Un gesto quasi naturale, realizzato con una armonia spirituale che ha fatto esplodere in un intenso applauso tutti i fedeli presenti.

È stato come se il prelato fosse accompagnato da mamma Natuzza e Gesù a non avere timore nel guidare quel luogo pieno di spiritualità in un nuovo cammino, ma allo stesso tempo, farsi guidare dallo Spirito Santo, come ha affermato nel suo saluto finale durante la consacrazione della Chiesa: «Quando ero bambino non vedevo l'ora di avere la febbre perché mia madre, contrariamente ad altre mamme, mi misurava la febbre non con il termometro, che è un po' il tormento di tutti i bambini, ma dandomi un bacio sulla fronte. Azzeccava sempre la temperatura, non vedevo l'ora di ammalarmi per avere quel bacio, perché mia mamma di baci è un po' avara, quello è il bacio di Dio e io spero che voi abbiate la febbre perché il Signore vuole poggiare le vostre labbra sulla vostra fronte, sul vostro cuore, e donarvi ancora una volta il suo soffio, donarvi ancora una volta il suo spirito».

Il vescovo ha dunque invitato tutti i pellegrini ad alzare gli occhi al cielo quando si entra in questa Chiesa e a guardare quella raffigurazione dello Spirito Santo, invocandolo affinché possa davvero trasformarsi ad immagine di quel Cristo che sulla croce ci ha amati.