Dopo l’incidente della scorsa estate, avviata una raccolta fondi per sostenere le spese per il ripristino e messa in sicurezza dell’antica e preziosa struttura religiosa
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Contiene preziosi reperti d’arte sacra e “racconta” una delle fasi storiche più significative, ovvero l’arrivo dei gesuiti in terra calabra. La Chiesa del Gesù di Tropea (Vibo Valentia), gestita dai redentoristi, è un bene da salvare. Dallo scorso luglio, la storica struttura è chiusa al pubblico a causa di crolli che hanno interessato parte della cupola. L’incidente, avvenuto il 30 luglio 2023, si era registrato al termine della celebrazione eucaristica. Un tempismo che ha consentito, solo per caso fortuito, di non registrare feriti poiché molti fedeli avevano già lasciato la chiesa. Infatti, al momento della caduta di calcinacci e porzioni di intonaco, i banchi erano vuoti.
Il crollo parziale della volta
Gli addetti ai lavori raccontano: «La volta in camorcanna che sorregge la copertura sopra l'altare, fatta dalle tipiche canne rivestite da calce che si usavano un tempo, ha ceduto a causa di dissesti strutturali. Si possono riscontrare numerose lesioni che corrispondono alle fratture della calotta che si potrebbero inavvertitamente distaccare da un momento all'altro». Entrando nei dettagli «la parte crollata è uno di questi frammenti e ha interessato una parte in cui si registra un forte stato tensionale, per questo, al momento del collasso, come si è visto dall'impianto di videosorveglianza, il frammento ha avuto una forza dirompente tale da spezzare il banco che ha colpito».
Gli interventi
A seguito di sopralluoghi tecnici, sono stati considerati e valutati gli interventi più adeguati per consentire il recupero della struttura e la restituzione alla comunità di fedeli. Lavori che richiedono risorse di non poco conto. Per tali ragioni, la chiesa gestita dai padri redentori sotto la giurisdizione della provincia napoletana, ha avviato una raccolta fondi su gofundme: «L'intervento previsto – spiegano gli addetti ai lavori- prevede la messa in sicurezza con una rivoluzionaria idea che la sorregge dal basso, in fase di autorizzazione da parte della Soprintendenza». La chiesa del Gesù, ricordiamo, risale agli inizi del Seicento e venne edificata dai gesuiti giunti a Tropea nel 1594.
La chiesa del Gesù, bene da recuperare
L’edificio sorge sul sito dell’antica chiesa di “San Nicola della Cattolica” (VIII-IX sec.), Cattedrale di Tropea prima del Duomo attuale, ma di rito greco-ortodosso. Ai tempi, vennero demoliti i resti dell’antico impianto bizantino e la nuova chiesa fu realizzata sul disegno della Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli (a croce greca, con cupola e volte a botte sulle braccia, che però non fu mai completata). La facciata, in sintonia con l’interno, è in stile barocco. Si trovano custoditi: l’altare settecentesco di Sant’Alfonso e il monumentale altare di San Giuseppe, opere di pittori del ‘700 di scuola napoletana e la grande tela rappresentante la Natività, del pittore locale Giuseppe Grimaldi. Insomma, un piccolo gioiello da proteggere e tutelare come parte integrante dell’identità e della storia locale.