VIDEO | Alla cerimonia di scopertura della targa anche l'ex collega di Radio Aut a Cinisi Marcella Stagno che ha denunciato presunte presenze mafiose in casa Impastato
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Un omaggio semplice, cromaticamente gradevole e che riporta all'oscillometro di un apparecchio elettronico, come una radio, come quella da cui Peppino Impastato ed i suoi amici deridevano i mafiosi di Cinisi, il piccolo centro palermitano dominato dal boss Badalamenti.
La scala colorata nel centro di Catanzaro è una dedica alla memoria di Impastato. Dal conventino di Sant'Antonio fino ai Giardini di San Leonardo ci sono 95 gradini, praticamente 100 passi come quelli che distanziavano la casa del cronista ribelle a quella del boss, resi noti dal famoso film di Marco Tullio Giordana.
Nel quadro del progetto Scalinat'arte concepito da Massimo Sirelli la città di Catanzaro aggiunge un secondo tassello dopo Via Milano
Mosaico di scalinate a colori
«È come un mosaico, cui ci dedicheremo per tutta la durata del nostro mandato - ha detto il sindaco Nicola Fiorita- Intendiamo valorizzare un elemento tipico della nostra città che sono le scalinate facendo diventare un luogo di colore, di arte, di bellezza. Un messaggio forte contro la mafia, per la legalità su quelli che sono i valori che dobbiamo ricordare. Dobbiamo scelto questa scala che finisce diciamo così in uno dei luoghi storici dell'aggregazione giovanile. Anche se oggi meno dei miei tempi».
Mafia in casa Impastato?
Presente e molto motivata anche Marcella Stagno, ex collega di Impastato ai tempi di Radio Aut. «Io questo chiedo ai ragazzi, cominciate ad alzare i occhi dai telefonini, guardatevi negli occhi e parlatevi, ascoltatevi». Le chiediamo se sulla scala della simbologia quanti scalini o passi manchino all'affrancamento dalla mafia. «È una domanda difficile in questo momento perché purtroppo i passi mi sembra che sì allunghino sempre di più, anche se noi continuiamo a percorrerli e quei 100 passi di cui si parlano tanto non erano necessari. Cioè non c'era bisogno di fare 100 passi per arrivare a casa a Badalamenti perché la mafia Pino ce l'aveva dentro casa».
Impegno del "De Nobili"
L'opera è stata diretta dall'artista Simonluca Spadanuda e realizzata dal alcune studentesse cittadine del De Nobili. «È stata veramente una esperienza bellissima - dice Raffaella Procopio - è stato importante onorare Peppino Impastato». «È stato molto impegnativo - afferma Giorgia Procopio - siamo state sotto il sole parecchie ore però è stato bello». «Condivido le riflessioni delle mie amiche - afferma Federica Nocera - anche per me stato impegnativo, divertente, comunque ci servirò sicuramente». Assieme alle allieve dell'artistico ed al tutor Felice Izzi anche il dirigente scolastico dell'Istituto di Istruzione Superiore "De Nobili". «Credo che una attività questo tipo abbia un alto valore pedagodico - ha concluso Angelo Gagliardi perché si può fare educazioni civica anche in questo modo, ed approfondire i temi della legalità su cui i ragazzi devono essere sempre coinvolti».