«Accompagnare gli altri alla scoperta della propria terra è una soddisfazione duplice, perché è come raccontare la propria casa, e rende orgogliosi quando piace e allo stesso tempo è appagante perché ogni escursione è frutto di lavoro che culmina nella passeggiata». 

Luigi Candalise è un ragazzo fortemente innamorato della sua terra, la Calabria, le montagne della sua Sila. Ed ha sempre sognato di far innamorare gli altri, quelli che vengono da lontano, delle nostre bellezze naturali, paesaggistiche, spesso inesplorate, difficili da raggiungere. E lo fa da qualche tempo con tanta passione, spesso in condizioni non facili. Sempre a disposizione. 

Luigi ha inventato un modo di raccontare la Calabria con naturalezza, facendo emozionare raccontano la storia, i luoghi, le tradizioni.
«Non ho “inventato”, ho seguito i miei sogni. Penso che la vita sia troppo breve, in più in Italia, seppur poco produttivo in media rispetto all’UE , lavoriamo troppo, per accontentarsi di un lavoro che non piace e di uno stipendio che comunque vada non sarà mai abbastanza per inseguire i canoni di una società consumistica. Non avevo speranze, ma obiettivi “andare con un gruppo ovunque mi è piaciuto andare da solo” e di questo sono soddisfatto perché ho chi mi segue».

I semplici visitatori, ma soprattutto gli escursionisti chiedono di vedere qualcosa di diverso, di emozionante.
«Gli escursionisti vogliono scoprire e immergersi in luoghi autentici, vivere esperienze uniche e conoscere un po’ di più quei luoghi che prima magari hanno sempre visto in foto o di cui hanno sentito parlare. A volte mi mandano foto o video dicendomi “conosci questo posto?”, quando è un no inizia la ricerca»

Certamente ci saranno luoghi particolarmente ricercati…
«Le cascate sono tra i luoghi più ricercati, ma anche le vette panoramiche, e i luoghi misteriosi. Purtroppo soffro molto la routine per cui sento la necessità di inserire sempre nuove esperienze collaborando con realtà del posto». 

Le escursioni che propone Luigi si muovono su tutto il territorio calabro e non solo. 
«Pollino, Aspromonte, Serre, Sila, anche luoghi meno gettonati, ma altrettanto belli anche perché spesso inaspettati. Non parlo di rete, chi mi conosce lo sa, è un’espressione inflazionata, ma tesso relazioni sociali perché è la cosa che mi riesce meglio. Proponiamo escursioni a cavallo, canoa, ebike, escursioni a 6 zampe, uscite con micologi ed erboristi, ogni volta cercando di collaborare con in migliori professionisti. Come si dice a San Giovanni in Fiore "Statte cu chilli miegliu e tio e fânne e spise!"»

Capita di trovare persone difficili, diffidenti…
«Mai trovato persone diffidenti, qualcuno che ancora oggi mi chiede se questo è il mio lavoro, perché per loro è una novità quasi. La mia idea di guida è di dedicarsi a tempo pieno a questo in modo da potermi giocare delle carte che fanno la differenza rispetto a chi lo propone saltuariamente.”

Intanto è arrivata l’estate. Arriveranno in tanti in Calabria alla ricerca di luoghi da ammirare.
«Durante l’estate continuiamo a proporre il solito calendario del weekend, con la possibilità di organizzare escursioni su misura per chi ne fa richiesta. Proporremo escursioni sulle vette silane, concerti al tramonto, escurisoni a cavallo, tour in ebike e in canoa. 20/21 luglio saremo sul Pollino per un weekend di escursioni e rafting. Chi si ferma è perduto, immagini una guida che si perde? Il colmo».

Un escursionista tocca con mano le condizioni del nostro ambiente. Ogni giorno vede e controlla. È una sentinella.
«La natura calabrese è meravigliosa, splendida, unica e così variegata. Certo potremmo trovare anche qualche difetto, ma quelli i calabresi lo sanno già, è arrivato il momento di concentrarsi sui pregi e sulla qualità di questa fantastica regione, basta guardare cosa non funziona. Valorizziamo quel che abbiamo, le valli di lacrime sono démodé. Ora dobbiamo essere bravi a raccontare al mondo il patrimonio naturalistico del quale madre natura ci ha reso custodi. Inaccettabile che la gente conosca solo la Calabria della nduja e di qualche località di mare, cose delle quali sono orgoglioso perché calabresi come me, ma la Calabria è tanto altro e dovremmo fare una buona comunicazione extraregionale, la Calabria è verde, è montagna, è collina, entroterra e natura»

Abbiamo vissuto un inverno senza neve. Una cosa mai vista prima. Ma così la montagna calabrese rischia di perdere tantissimi turisti e gli amanti degli sport invernali.
«Si l’assenza di neve è stato e sarà un grande problema in primis per la natura e l’agricoltura, poi per il turismo invernale. Dobbiamo reinventarci, pensare a un turismo Outdoor che riesca a prescindere dalla neve».

Difficile proporre la montagna senza neve.
«Onestamente, anche se può sembrare un pizzico presuntuoso per chi legge, io ho lavorato anche senza la neve, proponendo esperienza durante il periodo invernale, e possiamo farlo sistematicamente e strutturando questa forma di turismo. La speranza è quella di avere la neve, ma l’andamento climatico non ci permette di essere troppo ottimisti».

Vengono proposti anche posti più difficili da raggiungere, luoghi inaccessibili. O forse no.
«Mi piace scoprire di tutto e soprattutto adoro le escursioni impegnative, quelle adatte a persone con esperienza. I trekking su sentieri lunghi e con bei dislivelli, sono tra quelli che danno più soddisfazione. I posti in cui mi piacerebbe andare sono tanti. In ogni caso quando si parla di difficile è giusto ricordare che per prima cosa viene la sicurezza e le regole che la mia professione impone».

Il posto da sogno nel mondo?
«Il posto da sogno rimane sempre l’aurora boreale e ci andremo fra 7 anni, è l’obiettivo che ci siamo dati alla nascita di Esperiandanti, e sono passati 3 anni».