A 48 ore dallo scoppio della vicenda Calabria Verde, si attende ancora una reazione forte della politica. Fatta eccezione per i rappresentanti del movimento 5 stelle, nessun esponente politico ha ritenuto infatti di doversi pubblicamente dissociare da quanto emerso dall’inchiesta della Dda di Catanzaro.

 

Bufera su Calabria Verde, arrestati dirigenti e funzionari (NOMI-VIDEO)

 

L’ultima, in ordine di tempo, a prendere pubblicamente una posizione è stata l’eurodeputata pentastellata Laura Ferrara, che, annunciando una sua interrogazione incentrata sullo scandalo finanziario dell’ente strumentale della Regione alla commissione europea, ha dichiarato "Il terremoto giudiziario che ha investito Calabria Verde non fa che confermare la totale assenza di etica da parte di amministratori pubblici nominati, fra l'altro, dalla solita politica cieca, sorda e soprattutto muta”. Stessi toni dal collega di partito, Nicola Morra, "Già a febbraio – dichiara il senatore- denunciavamo 'l'allegra' gestione di Calabria Verde tramite gli organi di stampa.

 

"Aspettiamo fiduciosi l'avvio della gestione Gratteri - conclude il senatore pentastellato - convinti che la magistratura possa fare pulizia laddove la politica non v'è riuscita". Ma le reazioni arrivano anche dalla società civile. Dure le organizzazioni sindacali che in una nota congiunta esprimono tutta la loro riprovazione per il panorama politico-dirigenziale rappresentato dalla vicenda Calabria Verde. “Quanto in queste ore sta emergendo dall'inchiesta della Dda e dalla procura di Catanzaro sulla gestione dell'Ente strumentale Calabria Verde è molto inquietante” affermano i segretari di Cgil Angelo Sposato, Cisl Paolo Tramonti, Uil Santo Biondo.

 

E concludono “Riteniamo sia utile attivare con urgenza il confronto con la Giunta Regionale onde evitare che si possano disperdere le risorse del governo destinate al patrimonio forestale Calabrese".