VIDEO | I presuli ribadiscono le critiche al ddl Calderoli. Savino: «Non siamo distratti da altre vicende, forse il leader della Lega dovrebbe rivedere il proprio rapporto con la Fede». Checchinato: «Rilegga il testo, le nostre preoccupazioni sono circostanziate»
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Le parole di Matteo Salvini hanno avuto l’effetto di una bomba. Sul cantiere della Ss 106, a Villapiana, il ministro non ha mostrato crocefissi, ma ha scoccato frecce avvelenate nei confronti dei vescovi calabresi che hanno dichiarato all'Autonomia differenziata: «Non l’hanno letta - ha detto ai giornalisti radunati sul cantiere della Statale 106 -. L’autonomia è una garanzia per i diritti essenziali al Sud che il Sud non ha mai avuto. Forse qualche Vescovo, viste le polemiche delle ultime ore provenienti dal Vaticano, è distratto e si occupa di altro. Manderò a chiunque desideri approfondire il testo dell’autonomia, che rappresenta una grande occasione di rinascita, rilancio e giustizia sociale, soprattutto per le regioni che oggi hanno servizi inferiori rispetto ad altre».
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Monsignor Savino: «Non siamo distratti, ma molto concentrati»
Il primo a rispondere colpo su colpo, è monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Cei, vescovo della Diocesi di Cassano all’Ionio. Il presule, ascoltate le parole del ministro, si prende un attimo per rispondere e poi straripa come un fiume in piena. «Io, così come gli altri fratelli calabresi, accettiamo il confronto ma le offese no, quelle mai. Noi non solo conosciamo il testo dell’Autonomia differenziata, ma l’abbiamo studiata bene insieme a costituzionalisti e docenti universitari che la materia la masticano più che bene, approfondendola, a partire dalla riforma del Titolo V della Costituzione. Rimando al mittente le parole di Salvini. Tutti hanno la libertà di esprimere la propria opinione, ma parlare in questi termini io non lo permetto a nessuno, sia chiaro. Il ministro usa questi toni solo perché noialtri la pensiamo in modo diverso. Forse è lui a non aver letto bene il testo dell’Autonomia differenziata! – tuona -. Vorrei capire da lui i Lep, i livelli essenziali di prestazione, in base a cosa sono stati pensati; vorrei capire il rapporto tra i Lep e i Leg, cioè i livelli essenziali di gestione». E alla fine l’ultima stoccata: «Voglio concludere dicendo al ministro che non siamo affatto distratti da altre vicende, siamo anzi molto concentrati. Forse sarebbe il caso che rivedesse i suoi rapporti con la fede e con le manifestazioni della fede che è solito fare pubblicamente. Se con le offese spera che noi tutti staremo zitti, resterà deluso, noi continueremo a esprimere il diritto costituzionalmente garantito alla libera espressione».
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Monsignor Checchinato: «Forse è lui a non sapere di cosa parla la legge»
Anche monsignor Giovanni Checchinato, Arcivescovo della Diocesi Cosenza-Bisignano, risponde con fermezza al Ministro. Checchinato, che chiarì subito la sua posizione appena nominato Arcivescovo del capoluogo bruzio scendendo in piazza a giugno 2023 in un corteo organizzato dalla Cgil e dalla Uil, marca il territorio. «La nostra posizione è stata espressa con riferimenti oggettivi nel documento diffuso la Domenica delle Palme.
Ben prima, pertanto, delle incomprensioni in Vaticano a cui allude Salvini. Forse è lui che non conosce bene il testo prodotto dal suo compagno di partito. I nostri sono rilievi circostanziati dopo un’analisi attenta. Se li andasse a leggere pertanto».