Cosimo De Matteis, presidente emerito del Sindacato medici italiani, esprime preoccupazione per la situazione attuale e per le prospettive future, soprattutto alla luce dell'Autonomia differenziata. Questo tema, fortemente dibattuto, potrebbe aggravare ulteriormente le difficoltà esistenti in Calabria, creando disparità ancora più marcate tra Nord e Sud Italia. Il medico, originario di Paola, è stato ospite negli studi televisivi di Cosenza Channel.

Sistema sanitario in declino

La Calabria, secondo De Matteis, sta affrontando una riduzione significativa degli investimenti nella sanità pubblica. Due decenni fa, l'Italia dedicava il 6,6% del Prodotto interno lordo (Pil) alla sanità. Oggi, la percentuale è scesa al 6,3%, un segnale allarmante che indica una mancanza di adeguamenti nei salari, nelle tecnologie e nei servizi. La Regione Calabria è al 21° posto per spesa pro capite per paziente nel settore pubblico e al 17° nel settore privato. Questo divario ha favorito la privatizzazione della sanità, con le assicurazioni che spingono sempre più verso il settore privato. «Il sistema sanitario pubblico italiano era un fiore all'occhiello, ma negli anni è andato deteriorandosi», afferma De Matteis.

Emergenza medici e strutture sanitarie

La Calabria vive una vera e propria emorragia di medici. Negli ultimi anni, 183.000 medici hanno lasciato l'Italia, e 173 ospedali sono stati chiusi, di cui 18 solo in Calabria. Questa fuga di professionisti è legata anche ai rischi legati alla professione, come aggressioni nei punti di soccorso e nelle guardie mediche. Aggressioni tipo quella avvenuta nei giorni scorsi all'interno del pronto soccorso di Cetraro.

Guardia medica e sicurezza

Le guardie mediche, un tempo fondamentali per il sistema sanitario calabrese, stanno scomparendo. La carenza di medici, unita ai pericoli cui sono esposti durante il lavoro notturno e nei fine settimana, rende la situazione insostenibile. «Abbiamo avuto 39 aggressioni dall'inizio dell'anno. Questo non fa altro che peggiorare la situazione», commenta De Matteis.

Stabilizzazione e contratti

Un aspetto positivo è rappresentato dalla stabilizzazione dei medici del 118, un provvedimento richiesto da tempo e finalmente attuato. «Do atto al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto di aver lavorato bene in questa direzione. Tuttavia, i problemi economici restano un ostacolo significativo. I contratti non sono competitivi, e i medici preferiscono emigrare verso paesi che offrono migliori condizioni lavorative e salariali», spiega il presidente emerito del Sindacato medici italiani.

Autonomia differenziata legata alla sanità

L'introduzione dell'Autonomia differenziata rappresenta l'ennesima sfida cruciale per la Calabria. La regione, già afflitta da carenze strutturali e finanziarie, rischia di vedere ulteriormente peggiorare la situazione con l'autonomia regionale. «Questa riforma prevede che le regioni gestiscano autonomamente i fondi destinati alla sanità, basandosi sulla capacità fiscale locale. La Calabria, con un reddito medio inferiore rispetto al Nord, avrebbe a disposizione risorse insufficienti per garantire un servizio sanitario adeguato», chiarisce De Matteis. Un vero colpo mortale alla sanità calabrese.

«Nel mio ambulatorio, che è per gli immigrati, perché io opero anche con degli amici in Eritrea, nell'Africa, vedo che oltre agli immigrati da noi arrivano cittadini, concittadini, che hanno bisogno di aiuto». E aggiunge: «Quando mi trovo negli ambulatori e devo chiedere a un sospetto oncologico anche un'ecografia e mi sento rispondere che non può pagare le 60 euro, ti senti fallito, come medico ti senti fallito».

Contratti migliorativi

Con la regionalizzazione, la Calabria dovrebbe contare solo sulle proprie risorse, che sono notevolmente inferiori rispetto a quelle di regioni come la Lombardia o l'Emilia Romagna. «Se non si fanno dei contratti allettanti e non si migliorano le condizioni lavorative, con l'autonomia differenziata la situazione peggiorerà ulteriormente», avverte De Matteis.

Per affrontare queste sfide, è necessario un investimento significativo nei fondi destinati alla sanità. De Matteis sottolinea l'importanza di contratti competitivi per i medici e miglioramenti strutturali nelle strutture ospedaliere. Inoltre, «è essenziale garantire la sicurezza dei medici e degli infermieri, affinché possano lavorare in condizioni dignitose». Infine, una battuta sui medici cubani: «In Eritrea ho lavorato fianco a fianco con giovani colleghi cubani che hanno tanta buona volontà. E Occhiuto ha messo una toppa».