Un dipendente disabile del Dipartimento “Economia e Finanze”, nella giornata di ieri, è rimasto bloccato all’interno di un ascensore della Cittadella regionale. E invero, dopo aver preso l’impianto elevatore dal piano 8, il malfunzionamento si è verificato fra il sesto e il quinto piano.

È il sindacato Csa-Cisal a raccontare la storia: «Per fortuna – si legge in una nota – il collega in sedia a rotelle, a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, non era solo al momento del blocco ma era in compagnia di un altro lavoratore dello stesso Dipartimento, il quale ha immediatamente provato ad attivare il sistema di allarme, ma invano. Nulla ha funzionato e i due malcapitati sono rimasti di fatto bloccati all’interno dell'ascensore. Davanti al triste scenario, dopo aver realizzato la difficoltà a lanciare i soccorsi, i due dipendenti hanno iniziato a urlare e a dare pugni alle porte dell’ascensore, con la speranza di farsi sentire ed essere tirati fuori. A quel punto, trascorsi circa venti interminabili minuti, i lavoratori del sesto piano, sentendo le grida, sono corsi in aiuto e hanno chiamato i soccorsi che sono, finalmente, intervenuti».

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Il brutto episodio è finito bene: «I malcapitati sono fortunatamente rimasti indenni, ma corre l’obbligo di pensare ai rischi di un caso del genere, soprattutto per il collega disabile. Ha destato preoccupazione il fatto che non sia scattato l’allarme. Alla luce di quanto avvenuto, sarebbe giusto che il dipendente disabile, piuttosto che essere costretto a recarsi presso gli ascensori laterali, possa accedere direttamente a quelli centrali, a pochi passi anche dal parcheggio interno della sua auto usufruendo degli elevatori riservati ad assessori, consiglieri e al presidente della giunta. Pensiamo che il presidente Occhiuto, con la sua sensibilità, possa dare l’input affinché al collega disabile sia consentito l’accesso all’ascensore più vicino. Quello odierno è l’ennesimo episodio che dimostra che molti ascensori della Cittadella regionale non sono perfettamente funzionanti».

«Tale situazione è stata più volte denunciata da questo sindacato - ricorda il dirigente del Csa-Cisal Gianluca Tedesco - poiché si vive nel quotidiano terrore che con gli impianti elevatori qualcosa vada storto. Abbiamo pure sollecitato l’amministrazione regionale a provvedere alla corretta manutenzione degli ascensori visto che le risorse destinate all’uopo non sono certo indifferenti. Si segnala, altresì, che un elevatore è persino in disuso da tempo e sembrano ormai essersi perse le speranze che possa venire ripristinato, visto che ormai nessuno ci mette più mano alla sua manutenzione, nonostante l’elevato costo di acquisto ed installazione. Chi adopera gli elevatori della Cittadella sa perfettamente che non sempre i display interni segnalano correttamente il piano, e alcuni tasti delle pulsantiere non sempre rispondono al comando. L’ascensore, facendo parte del luogo di lavoro, deve essere sicuro, non presentare problemi tecnici e, soprattutto, essere idoneo a poter segnalare dall’interno all’esterno segnali di allarme o emergenza. Purtroppo, nonostante le reiterate segnalazioni, le disfunzioni permangono e il diffuso sentore è di un senso di trascuratezza e abbandono alla sorte, con la speranza di non rimanere bloccati dentro un ascensore. Ribadiamo, pertanto, all’amministrazione la necessità di vigilare rigorosamente sulla manutenzione degli elevatori, che devono essere pienamente funzionanti e accessibili. È facile intuire l’importanza degli spostamenti dei dipendenti e di eventuali visitatori, in particolare delle persone fragili, anziani, diversamente abili e donne incinte all’interno dello stabile. Alla luce dell’ultimo deprecabile episodio - evidenzia il dirigente sindacale Gianluca Tedesco - è arrivato il momento di non girarsi dall’altra parte e agire con azioni concrete a salvaguardia della salute di tutte le lavoratrici e lavoratori della giunta regionale. A partire dal caso del dipendente disabile - conclude la nota - invitiamo l’amministrazione a riconoscere un accesso all’ascensore più immediato e funzionale rispetto a quelli attuali».