VIDEO | L'artista arbëresh Franco Azzinari ha portato la sua mostra e le sue opere nel proprio paese d'origine. Ad inaugurarla c'era il sottosegretario alla Cultura
Tutti gli articoli di Attualità
È arbëresh il “pittore del vento”, che ha incantato il mondo dell’arte internazionale: Franco Azzinari, originario di San Demetrio Corone, porta finalmente la sua mostra nel proprio paese d’origine, evento curato particolarmente dall’assessore alla Cultura Emanuele D’Amico e fortemente sostenuto dall’amministrazione Madeo.
ARBËRIA NEWS - Consulta l'intera sezione di LaC News24
Per celebrare l’incontro tra la terra d’origine e l’artista è arrivato direttamente in Arbëri Vittorio Sgarbi, legato da lunga amicizia al pittore e in veste di critico d’arte. Travolto dalle polemiche delle ultime settimane, con la solita capacità di sorprendere, Sgarbi non ha recepito alcun compenso, poiché il compenso più profondo – come ha dichiarato – in questo caso è la stima profonda e la lunga amicizia che gli imponeva di essere presente: il 1974 è infatti l’anno in cui Sgarbi inizia a fare il critico e Azzinari a divulgare la sua arte. Da quel momento inizia un dialogo che non si è mai più interrotto.
Arte tra le polemiche | Sgarbi a San Demetrio Corone si difende dalle accuse sui cachet d’oro: «Contro di me violenza inaudita»
La lectio magistralis di Sgarbi ha dunque incantato la platea strappando lunghi applausi. L’opera di Azzinari racconta il grano mosso dal vento e diventa astrazione. Partito da una condizione di grande disagio sociale, Franco Azzinari è riuscito a capovolgere il proprio destino, diventano un artista richiesto e di grande spessore.
Numerose le suggestioni dei quadri: il vento non agita solo le spighe di grano, ma i corpi che giacciono sotto la terra, un richiamo chiaro alla necessità di ricordare le radici, ai propri antenati che non smettono di alimentare la vita attuale. «Azzinari non sta davanti alle cose, ma dentro le cose… come un animale», chiosa Vittorio Sgarbi e la Chiesa di Sant’Adriano con i suoi magnifici mosaici e gli affreschi si illumina di nuovo dell’entusiasmo per l’arte che finalmente riceve il plauso meritato e restituisce al luogo la sua dimensione spirituale più profonda.